Non resta che consolarsi con il pareggio raggiunto all’ultimo tuffo dal trampolino del passaggio ai sedicesimi, e poi con il dire che Gomez si è comunque mosso meglio. Certo che sbagliare tutto quello che ha sbagliato, da fermo, avrebbe voluto dire forse mettere la benzina al posto del gasolio. Una volta ritrovata la condizione e svuotato il serbatoio dalla benzina ritornerà il bomber che abbiamo conosciuto purtroppo finora solo con la maglia di altre compagnie petrolifere. Il Pek sempre nel gioco ma anche sanguinoso come un roventino, e come a Genova, Vargas invece, solido come una Volvo di qualche anno fa, mentre Marin disturba la notte di una quasi tragedia greca con il laser della sua classe ad illuminare l’ultimo scorcio di partita piovoso. Se Gomez sbaglia a fare rifornimento, l’arbitro sbaglia a non fischiare il rigore perché indotto proprio dal tedesco che fa benzina al self service, e quindi se lo sarebbe dovuto fischiare da solo. E se Pizarro ci fa pagare la solita accisa, la difesa invece dello smoking indossa addirittura il tutù, mentre il Paok si vede benissimo che ha studiato il terzo gol della Samp, questa volta però saranno Pasqual, Gonzalo e Basanta a sbattere le uova per la frittata. Se almeno l’avesse mangiata Gomez avrebbe finalmente rotto il digiuno, non gli resterà invece che sistemarsi continuamente il ciuffo. A proposito di polli ho conosciuto solo una persona che ha dimostrato di esserlo più dei nostri difensori, abita nello stesso palazzo del Bambi, e non a caso in via Maffia lo chiamano “Amadori”. E’ vero che ci sono personaggi che con le scuse più varie cercano di introdursi nelle abitazioni come anche nelle aree di rigore avversarie per commettere truffe, furti o gol in ripartenza. Ma “Amadori” è molto vispo quindi con lui non c’è niente da fare. Mi raccontava il Bambi che un tizio greco ha suonato pretendendo di entrare per leggere il contatore del gas, ma lui ha risposto che non aveva nessuna fornitura di gas perché ama cuocere con i fornelli a induzione. Sperando d’indurlo ad andarsene. E’ rimasto invece solo perplesso, poi ha ribattuto che essendo anche letturista della luce, voleva leggere il contatore, ma gli ha risposto che non aveva neanche la luce perché usa sempre le candele dell’Ikea. Allora si è grattato la testa pensieroso, poi gli ha detto che avrebbe potuto leggere il contatore dell’acqua, e lui, imperterrito, ha detto che non aveva nemmeno l’acqua. Stava quasi per andarsene negli spogliatoi, quando ci ha ripensato dicendo che doveva dare un’occhiata ai dati catastali della casa. Ma l’ha messo a tappeto in scivolata, quando gli ha detto che non aveva neanche una casa perché aveva un rendimento migliore in trasferta. Era disperato e allora gli ha confessato piangendo che era un ladro e un imbroglione, e che quelle erano tutte scuse per provare a rubargli qualcosa. Di fronte a tanta sincerità “Amadori” si è commosso come l’ultimo Gonzalo davanti agli attaccanti avversari e l’ha fatto entrare in area di rigore per offrirgli almeno un caffè. Il greco vista la crisi ha preferito rubargli tremila euro invece dei tre punti. Mica è Eder.