Tre vittorie per 2 a 0 negli anticipi, ovvero, il Napoli rilancia le sue ambizioni, la Roma frena, l’Inter riesce nell’impresa di tamponare anche l’ultima in classifica. Peggio di Mazzarri ho fatto solo io a comprare il novello di Antinori. E poi l’Ulster da non confondere con Polster che non era neanche un falso nove, e nemmeno irlandese, wikipedia non c’indurre in tentazione ma liberaci dal male del 4 3 3. La Mano Rossa dell’Ulster è staccata dal corpo, ma non sarà calcio di rigore, no, nemmeno uno finora, questo è quello che ha detto la serata di ieri sera al Teatro di Cestello. La Mano Rossa dell’Ulster è il simbolo per denotare la provincia irlandese dell’Ulster. Risale al periodo pagano ed è più comunemente collegato alla storia di Labraid Làmh Dhearg (da non confondersi con Philipp Lahm) dal Ciclo Feniano della mitologia irlandese e non a quello vincente del Bayern Monaco. Secondo questo mito il regno dell’Ulster aveva bisogno di un erede legittimo al trono, allora mancante. Si stabilì quindi una competizione navale secondo la quale “La mano del primo uomo a toccare le coste dell’Irlanda sarebbe stata quella del nuovo Re”. Uno di questi pretendenti al trono desiderava a tal punto essere incoronato, che pur di vincere si tagliò di netto la mano e lanciò sulla costa. Questo lo rese di fatto il nuovo re. Ambientata oggi non sarebbe più cosi, specie se sulle coste di Genova sponda Sampdoria, oggi un tifoso Viola pretendente ai tre punti in palio, tanto desidera quella vittoria che non darebbe più via la mano ma il culo. Altri tempi. (O forse la Roma ieri giocava con la maglia dell’Ulster?)