Ricordo che quando ero ragazzo credevo ancora nell’HiFi, piatto, amplificatore, piastra e casse, tutto scelto con cura, sentivo Weather Report, Miles Davis, e poi Pat Metheny. Poi però sono cresciuto, intanto le casse si erano sfondate, e così oggi sono molto più disilluso di allora, infatti metto le cuffie. La foto vuole raccontare proprio questa mia disillusione, e oggi all’Alta Fedeltà non credo più. Potrei parlare anche di Montolivo, di Jovetic, di Ljajic e del fatto che i matrimoni non durano più nemmeno nel calcio. Non solo, perché il gioco intanto si è deteriorato, il ranking è calato come il desiderio sotto le lenzuola, c’è violenza negli stadi ma anche dentro casa, c’è tanto pressing, ma anche tanto stalking. Oggi ci si preoccupa molto di non lasciare mai il difensore nell’uno contro uno, e mentre si tende tatticamente sempre a raddoppiare, di fatto raddoppiano anche i femminicidi. C’è tanta simulazione in campo e sotto le lenzuola, ci sono donne che fingono l’orgasmo e giocatori che si lasciano cadere. C’è tanto esibizionismo a giro, prima ce n’era uno solo, tanto da diventare un classico come il libero, l’ultimo uomo di una difesa che non esiste più, come lui che con il suo impermeabile frequentava solo i giardinetti, che comunque avevano l’erba migliore di quella di Marassi. Oggi le esibizioni si moltiplicano come le partite di Coppa e di campionato, infatti si sono dovuti inventare lo spezzatino, anche se mia mamma me lo faceva già agli inizi degli anni ‘70 quando ancora non c'erano i diritti TV. Come la tramvia, Renzi se ne vanta tanto e Nardella punta tutto sulla seconda linea, quando in America c’era già agli inizi del 900. A Firenze, poi, oltre a Giuseppe Rossi ci manca tanto anche la metropolitana, perché basta scendere una rampa di scale e ti si apre il mondo dell’esibizionismo più trasversale. Quello che Balotelli in pratica fa in superficie. Là sotto si esibiscono persone molto meno superficiali di Balotelli, violinisti, mimi, chitarristi che strimpellano qualsiasi cosa e poi si fanno strada tra la gente per racimolare qualche moneta. Ne ho sentito uno a Milano alla stazione “Lotto” che cantava “Pazza Inter” lamentandosi poi dell’acustica facendo l’imitazione di Mazzarri. Qualche giorno fa c’era anche un ballerino molto bravo che si esibiva in un tip tap riscuotendo più applausi di Ilicic, mentre un tipo tatuato stava a testa in giù sulle mani e così gli cadevano dalle tasche tutti gli spiccioli che aveva già raccattato mille altre volte. Tanto che una signora gli ha dato una banconota da 5 euro perché pesava meno e perché il saltimbanco poteva essere suo nipote. Quelli che invece sono piaciuti di meno sono stati un gruppo di tifosi romanisti che si esibivano portando avanti le loro tradizioni, per raccontare la vera anima della loro passione. Lanciatori di coltelli.