Siamo solo un numero, una premessa che sembra suonare a morto come certi discorsi di circostanza o frasi fatte apposta per riempire i vuoti tra un funerale e l’altro. Un tempo però eravamo almeno un numero da uno a undici, oggi è tutto più complesso, e anche sulle maglie dei giocatori non c’è più il conto della serva ma un algoritmo. Lo stress, il traffico, Calvarese, tutto contribuisce a farci dare i numeri, prima si usciva di casa e ci s’incazzava semplicemente con carta e penna, oggi non è più sufficiente. Anche quando si danno i numeri per strada c’è sempre bisogno di una calcolatrice scentifica con funzioni per il disegno grafico, la comunicazione delle emozioni che i social network ci richiedono voracemente, del resto ha bisogno d’immagini da associare alle didascalie dell’incazzatura. I testicoli accompagnano così con fedele attinenza lo stato d’animo di uno che ha le palle piene. Un tempo i numeri si ricordavano a mente, oggi i supporti tecnologici ci hanno privato della memoria, non conosciamo più neanche il nostro numero civico, e quando perdiamo il cellulare ci crolla il mondo addosso. Addio codice Bancomat e numero dell’amante. Non c’è nemmeno più uno straccio di elenco telefonico per cercare il numero di casa. Non puoi dire al tassista con esattezza neanche dove accompagnarti, ma all’incirca. Siamo nell’era delle statistiche, delle scommesse, delle percentuali, del sottocosto. Tanto che ho deciso di aprire “Il Discount del Sottocosto”. Compro tutti i sottocosto dei supermercati e li concentro in un’unica struttura, l’ideale sarebbe sotto costa, ma non essendoci a Firenze il mare ho deciso di aprirla sotto Costa San Giorgio. Chi viene da me non avrà più il problema di andare a cercare le mozzarelle sottocosto all’Esselunga del viale Canova e i funghi trifolati della Coop di Gavinana, e nemmeno le gallette di riso della Conad e la mortadella senza pistacchi della Pam, da me troverà la specificità, l’IGP, la DOCG, la Casa del Prosciutto Sottocosto. Alla cassa sarà previsto un ulteriore sconto a chi presenterà una cartella di Equitalia, un pignoramento del televisore o il saldo del Conto Corrente in rosso di almeno 2800 €. Numeri, i più entusiasmanti ultimamente sono quelli di Pepito Rossi, di Cuadrado, di Borja Valero, i meno chiari sono invece quelli dentro ai quali ci perdiamo quando, ostinati, cerchiamo di imprigionare la dinamica di un gioco di movimento dentro a un foglio protocollo a quadretti. I più noiosi rimangono storicamente quelli di quando contiamo le pecore prima di addorm…..zzzzzzz. Numeri, i più freddi sono quelli che servono per il redditometro, non a caso con certi numeri ti possono contare anche i peli del culo. E poi 90-60-90 sicuramente i più eccitanti, rotondi, sodi, lisci, due mele, due pere come quelle della foto, una passera, il sessantanove, novanta gradi. E poi ti ritrovi alla posta a prendere diligentemente il numerino e mettertelo in tasca. Alla fine tocca a te e per errore tiri fuori un vecchio numerino della gastronomia della Conad, così l’impiegato si rifiuta categoricamente di spedirti la raccomandata. Menomale però che esistono ancora certe accortezze, quando cioè dopo una fila di venti minuti si riconosce all’utente una sorta di prelazione, e così intanto che aspetta altri venti minuti gli viene servita un etto e mezzo di mortadella tagliata fine.