La Fiorentina ha la possibilità di chiudere il girone di andata con 2 punti in più dello scorso anno, ma la crisi dei consumi diffonde una percezione distorta della realtà, e così il primo a farne le spese è Vincenzino Montella “contestato” durante la rivolta dei “forconi” nata anche per reagire a tema alle famose “puncicate” del post partita romano. E se il napoletano, pur senza Mario Gomez ed Ilicic, riuscisse davvero a chiudere il girone di andata a 37 punti, avrebbe compiuto la non facile impresa di abbassare addirittura lo spread. L’anomalia secondo me non è tanto la Fiorentina a 27 punti, l’anomalia sono la Juve e la Roma che marciano abbassando il record del primo intertempo. In un campionato non dopato dai record, la Fiorentina sarebbe quarta tendente al terzo posto, la crisi post sconfitta apre invece la stagione dei processi, con il rischio di rimettere in discussione tutto là dove se proprio c’è da mettere in discussione qualcosa a Firenze è la scelta di Max Pezzali per l’ultimo dell’anno. La Fiorentina ha intrapreso un percorso che sta proseguendo spedito, sta crescendo e lo farà ancora di più quando saranno finalmente iniettate nel corpo della squadra le flebo di mercato. E su questo telaio saranno saldati ancora pezzi importanti in futuro, proprio per arrivare a vincere, quello che oggi non siamo ancora in grado di fare, ma non possiamo mettere l’audio nel presepe con uno che bestemmia. La tanto bistrattata difesa è la stessa dello scorso anno, e se guardiamo bene i numeri ci accorgeremo che dei venti gol subiti solo 4 sono ad opera degli attaccanti (esclusi i 2 rigori), 4 da difensori e 10 da centrocampisti. Anche se di San Frediano penso che sia più appropriato parlare di fase difensiva che non può essere quindi circoscritta ai soli difensori. La crisi insomma non ci colpisce così virulenta, e se chiudessimo davvero a 37 punti probabilmente porterebbe tutte queste critiche verso Tavarnuzze facendole salire in piazza della Calza proprio sul 37. Se Neto poi passa dal bidone al potenziale campione con la stessa isterica fluttuazione dello spread, con Montella bisogna avere un po’ più di equilibrio visto che bisognerà riconoscergli tra l’altro anche qualche merito sul recupero di Vargas, il napoletano sbaglia come tutti gli allenatori del mondo, e lo ha fatto, ma non so chi più di lui oggi ci avrebbe potuto garantire lo stesso spessore europeo in così breve tempo, e con gioco contemporaneo. Oltretutto Montella è un valore aggiunto anche fuori dal campo, il suo atteggiamento che include serenità, equilibrio ed ironia è impagabile, a meno che non si voglia, oltre al catenaccio di ultima generazione anche la capacità di recriminare ad oltranza del Mazzarri di turno. Altrimenti devo pensare che tra i 180 milioni di consumatori di marijuana nel mondo, cifra che dimostra come sia la droga più usata dopo il calcio, la cui percentuale di consumatori media è il 3,9 per cento, mentre in Italia, Francia, Spagna e Nordamerica la percentuale dei consumatori sul totale della popolazione supera l’8 per cento, dicevo che devo pensare che proprio a Firenze se ne fa un largo uso, anzi un uso in lungo e in largo. Capisco la crisi in generale e capisco ancora di più la crisi del post sconfitta, ma non si può fare di tutta un’erba un fascio specie dopo aver scoperto che a Firenze si fuma un fascio di tutta un’ erba. Contro la crisi del resto vanno adottate contromisure adeguate, per questo Natale volevo comprarmi un bell’orologio, ma siccome non ho il fatturato della Juve e nemmeno quello della Roma in grado di riconoscere a Ljajic uno stipendio superiore di tre volte a quello che percepiva a Firenze, solo per tenerlo in panchina, sono andato in un negozio di cinesi per comprarmene un’imitazione. Però costava troppo anche quella e allora mi hanno proposto un’imitazione dell’imitazione. Ieri sera grazie al mio nuovo orologio mi sono collegato perdendo 25 minuti buoni di Galatasaray-Juventus, ma ero ben disposto perché per la prima volta ho sentito il richiamo della patria, si, lo confesso ho sentito l’esigenza di fare il tifo per Mancini. E puntualmente ha nevicato.