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martedì 10 dicembre 2013

Dodò è uno che aveva dedotto dove sarebbe arrivata la palla

Le critiche a Montella mi hanno colpito molto, più ancora dei piccioni di Santo Spirito e del figlio di Silvio che alle Primarie raggiunge percentuali di possesso palla bulgaro che tanto ricordano la vicenda Berbatov. La sconfitta dell’Olimpico ha messo in luce lo spirito d’osservazione del tifo Viola e allo stesso tempo le carenze della fase difensiva della squadra, quello che in criminologia viene denominato metodo deduttivo e nel calcio difesa colabrodo. Si parte cioè da una parte con la disattenta osservazione dei compiti di marcatura, e dall’altra con l’attenta osservazione di tutto ciò che sta accadendo di poco consono dal punto di vista tattico, e così attraverso il risultato favorevole il tifoso deduce che il mattino ha l’oro in bocca, mentre da una sconfitta sfavorevole che il lunedì è un giorno di merda. Il pareggio preannuncia Kalma piatta, l’arrivo in San Frediano di una marocchina senza seno. Del resto noi Diladdarno il metodo deduttivo ce l’abbiamo da sempre, nel ‘66 per esempio avevamo dedotto che più acqua di quella che poteva entrare nell’Arno sarebbe uscita fuori, e così è stato, per noi al Cestello non si centrifuga, e uno che ha difficoltà con i congiuntivi è uno che soffre di congiuntivite. Deduciamo dalla mattina alla sera, siamo H24 come gli sportelli Bancomat, una con la minigonna che passa da via Sant’Agostino per noi è una gran maiala, e una con la minigonna che non ce la dà e comunque non vuole fare nulla, vuol dire che ha le mestruazioni e un forte mal di gola. Andiamo nello specifico, Neto grazie a questo metodo deduttivo risulterà un portiere che in certe partite viene apprezzato e in altre no, a seconda del risultato, e ad una osservazione più attenta possiamo sostenere che è brasiliano. La fase difensiva è priva di alibi e di Roncaglia, che essendo in panchina aveva l’alibi, non aveva cioè sbagliato nessun intervento, nessuna diagonale o raddoppio, poi c’era il secondo di Montella che ha testimoniato che Roncaglia era accanto a lui e non ha sbagliato quindi nemmeno un anticipo. Insomma, l’argentino con il fatto che è così assente e quindi anche così esente dall’errore presente invece in chi è presente in campo come Tomovic, risulta potenzialmente sempre impeccabile, tanto che se continua a non giocare così e ad essere dedotto come il giocatore più forte in marcatura sugli avversari più veloci, tra un po’ deduco che lo possiamo vendere al prezzo di Thiago Silva. Il centrocampo non da le garanzie dello scorso anno, con Aquilani che a differenza dello scorso anno è più continuo da un punto di vista fisico ma il suo rendimento è calato, mentre l’unica cosa rimasta uguale è l’intercalare romanesco. Pizarro meno presente perché più infortunato e Borja Valero sempre presente e mai infortunato ha però sbagliato il primo passaggio della sua carriera innescando la prima ripartenza del Verona in serie A. Rossi dato per rotto si è invece confermato meno rotto di Gomez, Rebic ha giocato 20 minuti nei quali non è riuscito a far gol ma ad infortunarsi dimostrando non tanto le capacità realizzative di Jovetic, ma una una soglia del dolore più alta. Lui infatti non se ne era nemmeno accorto di essersi fatto male, ha continuato a giocare imperterrito fino a quando non gliel’hanno dovuto comunicare i medici rincorrendolo. Nelle analisi dei tifosi Viola il quadro è chiaro come se fosse fiammingo, Ambrosini una natura morta, Vargas fino a ieri era invece un Vermeer, o meglio ancora “Il ragazzo con l’orecchino da pirla”. Cilicic è invece stato comprato per le nostre penitenze, un tormento sia in senso fisico che spirituale. Del resto il tifoso Viola che deduce aveva dedotto che Montella non curava troppo la fase difensiva, a differenza di Mazzarri che invece è perfetto in questo senso, tanto che subisce tre gol in casa dal Parma, e da che mondo è mondo si sa che tre è il numero perfetto. Mi appassiona molto il modo di criminalizzare Montella, infatti sono appassionato di criminologia più che di Montella. Ho letto tanti libri sull’argomento applicandomi, con successo, nel cosiddetto metodo deduttivo; quello alla Sherlock Holmes, tanto per capirsi. Questo mi consente di arrivare a dei risultati difficilmente ottenibili con una superficiale analisi dei fatti. L’altra sera, per esempio, in via dell’Ardiglione nella parte più buia sono stato fermato da un brutto tipo, poteva sembrare Savic da quanto era brutto, con il viso nascosto da un fazzoletto. Pistola alla mano, mi ha imposto di consegnargli portafogli, orologio e cellulare. Io sono rimasto freddo come Pepito dal dischetto e ho obbedito come alla Rita, mentre la mia mente era già al lavoro, viso mascherato… pistola…  Sì, ho dedotto subito che era una rapina.