E’ stata una partita divertente nella quale non mi sono divertito per niente, la colpa è tutta di una una squadra senza filtro, e hai voglia ad inquadrare Prandelli in tribuna, la Fiorentina di ieri non è nemmeno una Nazionale senza filtro. Difesa improponibile nel suo assetto a quattro con Vargas esterno di sinistra, una fascia notoriamente franosa e che non trova certo puntelli nel peruviano, un po'come la sinistra con Bersani, voragini solo meno profonde delle foibe scavate nella prestazione del friabile Neto. Come disperdere in una partita sola quanto di buono aveva fatto fino a quel momento è un fenomeno che in natura si chiama dissoluzione, qualcosa che sta tra il carsico e lo scarsico. Peggio di lui solo il raduno dei bambini gobbi organizzato dalla Juve a Torino per selezionare i peggiori bambini da destinare in pasto agli orchi cattivi delle fiabe. Menomale che Neto fa scopa con Rafael, che comunque nel finale almeno tre belle parate le mette in fila e tiene in vita il Verona. Bene comunque Vargas capace di fare tre gol in poco più di una partita, bravi lui e Montella ad averlo recuperato. Tomovic, intanto, tomo tomovic e cacchio cacchiovic si eleva su tutti gli altri difensori con una prestazione convincente come non mai. Centrocampo che come dicevamo fa filtro come una rete per polli, e menomale che c’erano anche quelli del Verona dentro al pollaio, centrocampo che malgrado tutto incorona un maestoso Borja Valero, capitano tutta la vita. Vecino timido mentre Mati è perfettamente in equilibrio tra l’esplodere e l’implodere. Fuochi pirotecnici in favore del Bomber argentino, quattro gol in poco più di dieci minuti, altri cento sbagliati, undici contro dieci ma solo per lui teniamo viva la partita e le mele strinte fino alla fine, per battere la sceneggiatura montelliana così cafona, solo un matrimonio napoletano, ma il Bati a dieta sceglie la prima opzione. Bene comunque i tre punti, vediamo però di correggere velocemente gli scompensi per non intaccare il saldo in attivo, per non consumare cioè i risparmi delle punte messi via in una vita intera passata a fare la fase offensiva. L’occasione c’è subito, già domenica prossima a Roma contro i giallorossi all’ora di pranzo, per accorciare le distanze e dare messaggi importanti al campionato. Adesso è davvero arrivata l’ora di diventare grandi, di alzare finalmente la voce come avevamo fatto a Milano contro il Milan e a Genova. Per non fare la fine mia che sono sempre troppo tenero e così lo prendo in tasca come la Fiorentina contro Parma e Cagliari. L’altro giorno per esempio ero in piazza Cestello e sono stato fermato da un tizio, che stava cercando di fregarmi come Pinilla e Gobbi raccontandomi la solita storia pietosa, mi ha chiesto cinque euro perché era senza denaro e doveva comprarsi il biglietto del treno per raggiungere la madre gravemente ammalata. Io, che sono il grissino con cui si taglia il tonno delle pubblicità, ho tirato fuori dal portafogli una banconota da cinquecento euro e gli ho detto che mi dispiaceva, ma che non avevo altro. E’ andata a finire che ho dovuto dargli comunque i cinque euro, perché aveva da farmi il resto. Insomma, fuori le palle perché ancora tutto è possibile, si, anche lottare per lo scudetto, del resto se sono riuscito ad andare al ristorante con Scarlett Johansson tutto è possibile, non lo avevo ancora raccontato per non passare da quello che le spare grosse, ma questa bella esperienza che per molti può sembrare incredibile ci deve servire a credere che alle volte anche i sogni si avverano. Non importa se per rivelarlo e così motivarvi presto il fianco alla facile ironia,facile come prendere gol, ma qualche tempo fa sono stato davvero da “I Raddi” in via dell’Ardiglione a mangiare la bistecca con Scarlett. Abbiamo passato una bella serata. Lei a un tavolo ed io ad un altro. E addirittura in serate diverse. Quindi Crediamoci.