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domenica 29 dicembre 2013

La Maserati e i capelli sciolti

Tutti hanno già fatto le pagelle, e chi non l’ha fatto ha comunque indicato per tempo il momento migliore di un 2013 davvero emozionante, a me quindi non resta che fare come Montolivo arrivato fuori tempo massimo all’appuntamento con il Milan dei grandi successi, e così mi accollo l’onere del peggior gesto, che non è quello di Calvarese come si potrebbe superficialmente dedurre. Da italiano ferito nell’orgoglio scelgo invece quello di Luca Parmitano, l’astronauta italiano che ha fatto scalpore quando durante una missione spaziale ha fatto una lunga passeggiata all’esterno della navicella Iss. Alla fine ci siamo fatti riconoscere anche nello spazio per quelli che vanno a spasso in orario di lavoro. Chissà se ci riuscirà Renzi a togliere certe brutte abitudini, certi marchi di fabbrica prima che le fabbriche siano tutte delocalizzate, chissà se ci riusciranno soprattutto i Della Valle e Montella a togliere la più brutta consuetudine, quasi un abito su misura per Firenze. Una moda che però non nasce a Pitti quella di non vincere, un costume che non è quello della sfilata del Calcio Storico, ma ormai un uso, una pratica, una routine, insomma un tran tran che trova la sua massima esaltazione con l'inaugurazione della tranvia. Il 2014 dovrebbe essere finalmente l’anno nel quale riusceremo a far deragliare questa inclinazione, e così portare a casa una delle due coppe in palio, mentre vorrei precisare a Chianti Giano che nel parlare di coppe non c’è nessun riferimento subdolo alle poppe. Intanto quel genio di Berlusconi con un solo gesto risolve il razzismo e la discriminazione territoriale negli stadi vendendo Balotelli. E se solo cedesse pure Montolivo e liberasse così la Milano rossonera anche dalla nebbia calcistica lo rivoterebbero tutti, anche gli interisti, a quel punto a Renzi non rimarrebbe altro che regalare l'area Mercafir ai Della Valle. Un 2013 che ha visto l’aumento indiscriminato della benzina, un anno nel quale per molti mesi non sono più riuscito a fare il pieno alla mia macchina, poi la beffa proprio il giorno che ci ho messo 110 euro tutti insieme e si è fermata per overdose. E  a proposito di auto devo dire che a Firenze siamo pronti per vincere perché nell’ambiente si è instaurata la giusta fiducia, come quella necessaria quando si deve acquistare appunto un auto usata. E se dico che il momento è quello ideale è perché me ne intendo abbastanza, so stare in guardia dalle dichiarazioni di certi venditori o dalle mancate dichiarazioni di certi altri venditori di se stessi a Galliani, perché le macchine che vorrebbero mollarmi sono sempre state di qualche vecchietta che le usava pochissimo. Lontane almeno 100 km dal mare. Di ex proprietari non fumatori e non trombanti. Di gente che non ci ha mai mangiato le patatine o ci si è scaccolato a un semaforo. Mai una volta che sia appartenuta al cugino di Vargas. Per festeggiare la vittoria sulla Juve tempo fa avevo deciso di comprarne una sportiva ma non sapevo decidermi su quale modello perché dovevo trovarci almeno un nesso con quell’esaltante partita, fino a quando non misi gli occhi su una Maserati Quattroporte. Ecco, secondo il venditore era appartenuta ad un ex bracciante agricolo del Molise che la usava solo una volta al mese per andare alla posta a ritirare la pensione. Se anche Calvarese andrà in pensione andremo a fare due sgommate al Piazzale, con le sciarpe di fuori, suonando all’impazzata perché il clacson è come nuovo, l’ex bracciante agricolo infatti non lo usava mai perché era sordo, e ci andremo per festeggiaere una coppa. Mi scuserà Chianti Giano se nella foto ci s’è infilata per sbaglio una donna. Comunque di spalle e vestita. Sui capelli sciolti, invece, non ho potuto farci niente.