Ho sofferto la corsa ai regali quasi quanto Tomovic la velocità di Gervinho, ma alla fine ce l’ho fatta, come tutti gli anni. Alla Rita ho regalato un classicone senza tempo, per le notti senza pigiama. La mitica maglia del vecchio libero, campionato francese, il “Number 5” per eccellenza. E poi visto che me ne sono pentito subito, faccio gli auguri di Natale a tutti, belli abbondanti per poi finalmente redimermi e cercare di andare verso una vita fatta di meno sprechi. Finirò il panettone artigianale con le albicocche candite e il foie gras con la confettura di fichi, e poi basta, più, cercherò di risparmiare su tutto. Questo sarà il mio proposito per il prossimo anno, non scriverò di meno ma solo perché le parole non costano, manterrò la passione Viola perché esentasse, ma in compenso smetterò di frequentare ristoranti, e non facendo più nemmeno vita mondana a cosa gli servirà lo Chanel alla Rita? Ma questo ancora non glielo dico, gli proporrò di andare a fare delle belle e sane escursioni arrangiandoci facendo dei pic-nic sull’erba. Sempre quando non gioca la Fiorentina. Si, voglio davvero limitare le spese, mi porterò tutto da casa. Perfino le formiche. Voglio dividere con voi questa mia scelta etica e responsabile visto che già ci accomuna quella di tifare per la Fiorentina, so che mi capirete, e proprio adesso che siamo a un passo dal pranzo di Natale, voglio anche sottolineare quale sarà l’altro mio impegno, olio, vino, formaggi, salumi, carne, perché far trasportare le merci su e giù per l’Italia quando ognuno può andarsi a comprare tutto ciò che viene prodotto vicino a casa. L’unica cosa a cui non potrò mai fare a meno sarà la vittoria in trasferta. Spesso lontano da casa. Mi sto sempre convincendo che questa mia scelta sia giusta e responsabile, nella speranza che non si riveli fallimentare come quella di Montolivo. Alla Rita questo gliel’ho già detto, e la maglia del libero francese numero 5 serviva anche a farle digerire certi miei colpi di testa, in attesa di quelli decisivi di Mario Gomez, gli ho imposto di dover comprare solo nei negozi che vendono prodotti a km zero. Anche a costo di fare centinaia di km per trovarli. In un giornata dove la dichiarazione d’intenti supera abbondantemente quella dei redditi, e mentre vi rinnovo ancora gli auguri che tanto non costano nulla, mi sento anche in obbligo di dover denunciare certi atteggiamenti riprovevoli messi in atto addirittura dal prete di Serumido. E poi te lo ritrovi oggi a dire la messa di Natale come se niente fosse. San Frediano è passato sempre come un quartiere malfamato, dove quasi tutti sono conniventi con la malavita, o comunque sono influenzati da certi comportamenti border line come quelli di chi mangia il panino di McDonald’s, cuoce troppo la bistecca o tifa Juve. Il nostro parroco, ad esempio, è una brava persona, però dopo che ci confessiamo ci chiede sempre qualche soldo per tenere il becco chiuso. Allora gli ho confessato il sogno del terzo scudetto, lo dica pure, lo racconti anche nell’omelia di oggi, per un Natale alla grande, per dire no alla grande distrbuzione e si invece a una grande Fiorentina 2014.