Si lo so che mi hanno attaccato il blog, mica come a “Foco” che tranquillo tranquillo è lì a scrivere le sue storie metalmeccaniche senza neanche l’ansia di uno straccio di contratto di categoria da rinnovare, o una bella mobilitazione dei “forconi” a bloccargli i carroponti che spostano la fantasia fino alla tastiera dell’iPad. Io sono stato colpito alle fondamenta, sono stato indicato come ricettacolo di cafoni, mi si dice senza nessun accorgimento per la mia igiene mentale che sul pavimento del blog ci sono le impronte di chi prima di entrare si pulisce le scarpe sopra la merda di cane. Una vecchia storia che mi perseguita fin da quando ho cominciato a difendere le mie origini da luoghi comuni come quello più classico, insomma, che San Frediano sarebbe un luogo malfamato, come del resto anche quello che riguarda il centrocampo del Milan, diventato con Montolivo un luogo mal frequentato. Questo però mi interessa il giusto, mi preme molto di più difendere la Fiorentina dai vari Calvarese o dai Tagliavento di turno che in Europa intanto è stato contestato pesantemente anche dal Basilea, la stampa ha quantificato in 8 milioni il costo dell’arbitro parrucchiere, alla fine molto meno di quanto sia costato a Conte il lavoro del suo. Comunque mi preme soprattutto difendere San Frediano da calunnie, attacchi da quartieri senza identità alcuna che cercano di far emergere la propria periferia di cemento ai danni di un quartiere bijou, colesterolo dell’invidia che vorrebbe attaccare il cuore sano della città. Retaggi culturali del passato. Ruttaggi. San Frediano è oltretutto un quartiere alla moda, vivo, dove brulicano anime che a volte brucano nel sottobosco dello spaccio, ma ormai anche le aziende dell’alta moda hanno tutte il loro spaccio, è realtà metropolitana vera con i pro e i contro, non è comunque un ghetto ma un richiamo, non è nemmeno mughetto, è vero, ma è comunque l’epicentro sociale che a volte sa un po' di piscia. Santo Spirito ombellico del mondo, riconosco solo a via del Corso di avere un ombellico più goloso e zuccherato nelle ciambelle del Cucciolo bar. Solo voci distorte, diffamazioni di stolti, disinformazione di stalker, disagio di disadattati, disprezzo di gente discutibile, perché la gente di San Frediano è invece solidale e la violenza non abita qui, fervono le iniziative mirate a premiare la qualità di gesti carichi d’altruismo. Altro che disadattati abitanti disorientati dalla violenza cieca, solo ieri sono stato a fare la spesa da quello che un tempo era il Materassi, una signora dagli occhi neri e i modi garbati, squisitamente dolce, di quelle che ti invogliano a tornare come farebbe una puttana che ti vuole fidelizzare, mi ha guardato lo scontrino e mi ha detto che avevo diritto a 20 punti. E così mi ha sfregiato con un rasoio. C’è gente di cuore, non solo quindi alla Fiorentina del terzo tempo, del fair play e di quella che continua a schierare Pasqual capitano, siamo sempre stati generosi, specie con gli stranieri ai quali regaliamo l’illusione di comprare artigianato vero e vario spacciandolo per fiorentino, e quindi alla fine facendogli risparmiare anche un monte di soldi. C’è gente che aiuta davvero come la Milena di via della Chiesa, anche troppo buona, una bischerona dal cuore tenero che si accolla le problematiche di tutti gli animali in difficoltà del quartiere. Ha riempito la casa con un gatto cieco, un cagnolino zoppo e un pesce nero, mentre ha portato il pappagallo dal logopedista, e li ama proprio per le loro menomazioni, come dice lei quando mi incontra, gli vuole ancora più bene. Gli ho fatto presente che però tutto ha un limite, specie quando arriva in città il circo Orfei e in lei scatta qualcosa di furibondo, d’irrefrenabile, vorrebbe liberarli tutti e allora comincia ad andare a protestare davanti al tendone e dall’assessore. Ormai la conoscono e allora la disinnescano tendendole una mano finta, la rabboniscono tendendogli un tranello, tutti gli anni la fanno sentire importante consegnandogli un animale con problemi vari, in segno di pace. Allora torna a casa trionfante vantandosi di essere più forte anche di famiglie importanti come quella dei circensi più famosi. Quest’anno però ha esagerato, e il problema ce lo sta creando a noi, specie nel tratto che va da via della Chiesa a Piazza Tasso quando porta a spasso l’elefante con la diarrea. E poi faccio le pedate sul blog.