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sabato 7 settembre 2013

Vespa o la Scarlett?

Confesso di non aver visto la Nazionale perché Italia-Bulgria ha lo stesso appeal di un libro di Bruno Vespa, oltretutto va a generare un drastico calo del desiderio proprio mentre stavo eccitandomii con l’inizio di stagione della Fiorentiina che invece paragonerei a Scarlett Johansson. Faccio gli auguri allo sfortunato Hegazy e vado a sottolineare invece un aspetto più interessante, una prospettiva che potrebbe risultare addirittura decisiva per la stagione Viola, e tutti i giorni cresce dentro di me la convinzione che Vargas potrebbe davvero essere anche un inaspettato regalo sulla strada del terzo scudetto. In modo che a fine stagione si possa ubriacare per una ragione valida, perché alla fine è vero che Vargas ha dei problemi, ma fondamentalmente ha anche dei valori che una volta recuperati potrebbero dare un volto diverso all’annata della Fiorentina, del resto questa rosa con l’aggiunta del miglior Vargas diventerebbe decisamente più forte che non senza. Difficile per carità il suo recupero, ma è oggettivo il fatto che se avvenisse porterebbe in dote gol e aumenterebbe anche la capacità realizzativa di Gomez.. I valori di Vargas appunto, e non solo quelli tecnici, Montella sta infatti raccontando di un giocatore che s’impegna mentre esprime la volontà di non ricadere in certi errori, ma il Mister dice di più, in occasione della messa per Borgonovo, il giocatore ha fatto considerazioni anche profonde, e rivolto a Vincenzo ha voluto far presente di essere consapevole dell’alta mortalità e del valore comunque della morte più in generale facendo un esempio banale ma che rende bene l’idea e cioè che ogni volta che respira muore un uomo, e questa volta è stato quella merda di Montella a mortificarlo suggerendogli  di fare qualcosa per l’alito. Che sia fondamentalmente un buono lo dimostra il fatto che ha sempre sostenuto la tesi che nel caso la suocera o il commercialista stessero affogando e lui avesse la possibilità di salvarne solo uno lui, sarebbe indeciso se andare al ristorante o al cinema. Compper che è persona intelligente, molto bella tra l’altro la sua ultima intervista oltretutto in un italiano già migliore di quello di Conte, è stato l’unico in grado di decifrare uno dei tanti tatuaggi del peruviano, e proprio il tedesco ha attribuito quella frase a Mark Twain, infatti sull’avambraccio di Vargas c’è scritto “Il paradiso lo preferisco per il clima, l’inferno per la compagnia”. E intanto dall’alto della sua esperienza nella dipendenza ha già cominciato ad organizzare eventi per cercare di mettere a frutto questo periodo di sofferenza in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema ancora troppo sottovalutato, e quindi la nazionale dei tossicomani e quella degli orfanelli si affronteranno in una partita il cui incasso sarà devoluto all’associazione dei cantanti che vogliono fare gli attori. D’altronde Vargas si assume le sue responsabilità e non rinnega niente di quello che ha fatto, è stata una fase della sua vita dalla quale trarre insegnamento ma non una parentesi della quale vergognarsi, e che sia così lo avvalorano le sue parole quando sostiene che essere innocenti è pericoloso perché non si hanno alibi. Il giocatore sembra anche più maturo dopo questa dolorosa vicenda, probabilmente anche meno devastante da un punto di vista fisico, sarà più difficile cioè vederlo arrivare sulla linea di fondo con due avversari aggrappati inutilmente addosso nel tantativo di frenarlo, però è più saggio, tanto che nel discutere il suo rinnovo del contratto ha detto chiaramente a Pradè che sarà difficile credere ancora agli ideali, ma che per un compenso adeguato si potrebbe fare. Insomma non è affatto stupido, per intendersi non è un Montolivo, coglie il messaggio della squadra, accetta la mano che gli viene tesa, e sa perfettamente che sarà l’ultima volta, ci dovrà pensare bene prima di ribaltarsi un’altra volta con la Porsche, ma come dicevo è sveglio, tanto che dopo il procuratore ha sostituito anche il proprio avvocato, considerato una persona che non insegue la verità ma che vuole solo vincere le proprie causa passando sopra tutto e tutti, e gli è parso chiaro quando proprio il suo legale è caduto in acqua e i piranha per solidarietà verso la categoria hanno rinunciato ad aggredirlo. Poi ha dimostrato tanta sensibilità anche per il mondo dell’arte, forse grazie alla sua permanenza a Firenze, ma è andato anche oltre sostenendo che un’opera è un luogo dove un uomo viene pugnalato e, invece di morire, canta. Alla fine forza  Vargas senza se e senza ma, con quella maglia addosso nessun pregiudizio nei suoi confronti, nessuna divisione così familiare tra noi tifosi, insomma nessun referendum abrogativo dove per dire si devi votare no, e per dire no devi votare si, sennò si rischia di fare un casino come nei sondaggi di Fi.it, come uno che va a sposarsi e il prete dice: ”La vuoi mandare a cacare?. “No”. “Allora vi dichiaro marito e moglie”.