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lunedì 2 settembre 2013

L'unica cosa che so fare bene è la cacca

Ci è sembrata una grande Fiorentina quella di Marassi, e ci perdonerà Mondonico se a noi Gomez non è parso un grande problema, forse lo è stato più per Liverani, il quale a sua volta è un grande problema per il Genoa. Come più di qualche problema lo dovrebbero avere tutti coloro che preferivano Preziosi ai Della Valle. Perché io ho visto una squadra da stropicciarsi gli occhi, considerato oltretutto che è la quarta gara in dieci giorni, e alla fine spero proprio che possa risultare utile anche per i nostalgici di Ljajic, che possano digerire senza ruttare il suo gol all’esordio con la maglia giallorosa, insomma, a tutti coloro che sono così aggrappati ai ricordi vorrei chiedere dove lo avrebbero posizionato ieri sera nella formazione titolare. Dove, in una fiorentina così diversa ma addirittura più bella, in grado di verticalizzare eliminando gli scarti di lavorazione della parte di possesso palla più sterile, mantenendone solo la ventresca. La coppia di bomber è una delle più forti d’ Europa senza ombra di dubbi, Montella ci ha visto giusto e ha dato indicazioni illuminanti per mettere su una delle più forti squadre che si siano viste sotto Fiesole negli ultimi 30 anni, e per questo alla fine si è incazzato anche l’arbitro che è stato costretto ad espellerlo per variare sul tema dei soliti rigori al Milan, mentre per i cartellini gialli quest'anno si è scelto Neto al posto di Pizarro, Pepito Rossi invece è stato lì a zompettare in terra di parsimoniosi proprio per ricordare che averlo comprato a 10 milioni risulterà l’acquisto del secolo. Mentre si sentono la sostanza di Ambrosini, gli inserimenti sordi di Aquilani, il ritorno all’eccellenza di un Pizarro in versione meno arzigogolata, e considerati marziani quelli là davanti c’è da storcere la bocca solo per la prestazione di Compper, mentre Neto dimostra in maniera tombale di valere la maglia della Fiorentina, e anche qua ci aveva visto giusto Montella oltre naturalmente a Jordan. Non so se influenzato dalla grande vittoria, ma non ho mangiato il lampredotto e neppure trombato, magari sarà stato solo l'entusiasmo farlocco uscito fuori da una buona bottiglia di bianco, ma a me è sembrato che il livello del campionato sia cresciuto, non solo e non tanto per i 43 gol segnati ieri, ho l’impressione che per la prima volta dopo molti anni abbiamo cominciato a risalire la china, e questo grazie anche alla qualità della Fiorentina. Tre vittorie e una sconfitta dovuta a un infortunio sono lì a dimostrare che possiamo giocare con profitto anche ogni tre giorni grazie ad una rosa di prim’ordine. Aver rivoluzionato così l’attacco ha portato scompensi nelle difese avversarie ma anche in parte della nostra tifoseria, quella che considera Ljajic imprescindibile e la figura del centravanti roba da modernariato, aver regalato a Firenze un nuovo bomber così ha messo in evidenza un limite evidente, lo stesso che ho potuto riscontrare quando per voler scuotere il Bambi nella fase più critica di uno dei suoi tanti tentativi di disintossicazione, il giorno del suo compleanno gli dissi che mi sarebbe piaciuto regalargli un libro e lui mi rispose, ringraziandomi, che ce ne aveva già uno. Ho trovato molto divertenti anche le critiche avanzate dopo la sconfitta col Grasshopper, perplessità anche ben esposte, così bene da fare invidia al banco del Perini dentro al Mercato Centrale, mi è sembrata roba da chiodi in un momento di rodaggio della stagione, e soprattutto in mezzo a così tanti impegni, andare a mettere in discussione l’operato della società, poi invece ho pensato che avevano ragione loro, perché da piccolo ho avuto problemi coll’Ego, io ci giocavo tutto il giorno col Lego, ma non sono mai riuscito a incastrare quei maledetti mattoncini, come invece Montella ha saputo fare benissimo con Ambrosini in questo centrocampo, o come coloro che sono riusciti a incastrare così bene la teoria della pontellizzazione tra la fine di un ciclo e una delle più belle squadre che ricordi. Del resto l’unica cosa che so fare bene è la cacca. Faccio enormi quantità di cacca, in ogni momento della giornata, anche cinque-sei volte minimo, insomma, mi ritrovo sempre con me stesso in bagno. E’ una bella soddisfazione, ti metti lì e ti lasci andare, è vero, faccio molte cagate, è un dono di natura, ma contrariamente a molta gente ho il buon gusto di non pubblicarle sui giornali. E se qualcuno pensa a Calamai o all’ipotesi Tutunci commette un plagio dei miei pensieri, e non importa se io sono Al Bano e loro Michael Jackson. E’ vero che oggi è pur sempre lunedì, ma andiamo comunque a lavorare contenti, come se avessimo sfruttato il difetto di pronuncia tipico delle bionde, quel non saper dire no che ci piace così tanto, ma siamo anche consci che non siamo perfetti, come invece lo potrebbero essere certe altre donne non del tutto bionde, e che per una volta, incontrandomi, si comportassero male.