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mercoledì 11 settembre 2013

La fog nasconde anche la fig

Non so più perché scrivo su questo blog, ho una perdita di contatto con la realtà, ho un acquaplaning interiore, e non capisco neanche perché ci dovrebbero essere delle persone disposte a leggere quello che scrivo, tantomeno capisco perché una persona impieghi un anno o due per scrivere un romanzo quando può facilmente comprarne uno per pochi euro. Forse è davvero meglio che ricominci il campionato perché questa sosta per la Nazionale mi destabilizza, in questo vuoto esistenziale mi sono ritrovato persino ad agognare una giornata all’Ikea, o peggio ancora ho cercato riparo all’outlet di Barberino pur di fuggire da questa stasi, insomma, ho abbandonato la nave alla Pescaia Santa Rosa, con dentro  tutti i miei pensieri, lasciati lì a ristagnare tra la fitta nebbia dove sono state inghiottite anche tutte le emozioni di questo iniizio di campionato e tutte le fiche della mia collezione. Domenica sono riuscito a trovare pace solo grazie ad una meravigliosa pizza con crema di zucca e pancetta mangiata sull’incantevole terrazza del ristorante “Palazzo Pretorio” di San Donato in Poggio, lontano dalla fitta nebbia, un meraviglioso panorama toscano capace di suturare le ferite del cuore come il Dott. Castellacci la fronte di Pasqual, lontano dai Cannottieri mi sono ridestato da uno scempio emozionale. Una birra Moretti Gran Cru aveva finalmente riattivato la salivazione azzerata dopo Italia-Bulgaria. Come sempre la sosta di campionato mi spinge verso il baratro della disperazione, in questi momenti la mia attività di raccolta dei pensieri degrada, degenarono i contenuti dei miei scritti, tanto che in mezzo a queste due partite degli Azzurri ho iniziato un nuovo racconto dal titolo “La morte è il sistema che ha la Natura per riciclare gli esseri umani”. Un ispirazione che non contempla nessuna solidarietà nei confronti di Deyna e del suo lutto per Ljajic, non ho pensato nemmeno allo squallore della vicenda Montolivo, no, la mia devastazione deriva dalla camera iperbarica dentro alla quale si rifugia la mia disperazione tutte le volte che il campionato si ferma. E in questi periodi bui la mia mente conosce momenti di bassezza inaudita, mangio caramelle Haribo, guardo tutta la programmazione di Rete Quattro, spero che Berlusconi mi rappresenti ancora per molto, elaboro teorie pregne del pessimismo più repellente, l’ultima delle quali dopo aver ascoltato per ore la pubblicità di Poltrone & Sofà rapito dall’accento della Ferilli a proposito degli “Artigggiani della qualità”. Ho pensato che la probabilità che un uomo giovane incontri una femmina giovane, attraente e disponibile aumenta con progressione piramidale qualora sia già in compagnia di: (1) la fidanzata, (2) sua moglie, (3) un amico più carino e più ricco. Ho pensato anche di darmi alla politica con l’intento di cercare di risolvere almeno i problemi della scuola, sempre più disboscata dai tagli del governo, cercando di avere un ruolo importante per influenzare biecamente i professori di Tommaso, perché la mia idea sulla scuola sarebbe anche una ricetta semplice, proporrei abbondanza di calcio per gli alunni maschi, di sesso per tutti gli studenti e di parcheggio per tutti i licei. Svario dalla disperazione, i miei pensieri s’incrociano come fossero gli occhi davanti a un maglioncino di Missoni, ho pensato di proporre alla Menarini un farmaco virtuale, una chiavetta Usb dove scaricare i miei pensieri per risolvere problematiche di tipo psicologico, rivolti ai malati immaginari, per esempio secondo me niente cura l'insonnia come il rendersi conto che è ora di alzarsi. Ho pensato in questi momenti lontano dalla Fiorentina di fare anche qualcosa per il “Gallori Gomme” lo storico sponsor delle trasmissioni sportive di RTV38, e vorrei tanto scrivere per lui una pubblicità del tipo “Se vuoi donare ad un uomo qualcosa di pratico, considera i pneumatici. Più di una volta avrei voluto scambiare tutti i miei regali con un nuovo treno di gomme”, una frase pronunciata da Vargas, e sullo sfondo la Porsche Cayenne ribaltata, con il giocatore che indica nella mancanza di gomme buone la causa dell’incidente. Ma come si riparla della partita, tutto il buio mi scompare, ritrovo l’appetito, anche il lampredotto con i porri non mi sembra più un nemico, mi ritorna l’ottimismo e così svuoto bicchieri mezzi pieni di vino, e a proposito di pensieri positivi con l’avvicinarsi della partita mi è subito tornata alla mente una frase di Shultz, noto fumettista statunitense, e così chiudo con un segno di speranza per il terzo scudetto Viola “Non ti preoccupare del fatto che il mondo possa finire oggi. E' già domani in Australia”.