.

.

sabato 14 settembre 2013

La forza espressiva di Kozak

Sono di corsa. Non ho tempo di scrivere le solite cazzate. Solo di rivalutare il gesto di Kozak e le sue conseguenze, prima di andare alla Conad. A Pasqual poteva andare anche molto peggio, solo se la sua fronte fosse finita sotto le mani di Dalì invece che di quelle del Prof. Castellacci. Oggi ce l’avrebbe scritto in fronte che è una testa di cazzo. Kozak  per fortuna è un’informale e non certo un surrealista con degli strani baffetti, uno che bada al sodo, e la fronte è superficie soda, è un giocatore serio che non accenna a nessuna metafora sulla fronte di nessuno, solo semplici ferite lacero-contuse, che se proprio vogliamo dargli un’interpretazione, al limite ricordano gli strappi sulla tela di Fontana, non spaccia certo la sua forza espressiva del gomito come Arte vicina a quella di Picasso. O meglio di Picazzo. Mi auguro che Pasqual non giochi e venga lasciato spazio ad Alonso, penso al caschetto protettivo, ma penso anche che se fosse stato affrontato da un centravanti surrealista, domani sarebbe dovuto scendere in campo con un preservativo in testa.