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domenica 29 settembre 2013

Sono troppo devoto al Sangiovese

Il bello del calcio è che da a tutti la possibilità di parlarne, si, anche a me o al Calamai, ognuno può dire le sue cazzate in libertà facendole passare per riflessioni intelligenti, come fa anche Baconi, un esempio di democrazia molto deleteria, perché c’è chi se ne approfitta e in un eccesso di autostima ingiustificato ci ha fatto pure un blog. In Cina non sarebbe mai successo. Certe volte sarebbe più utile un regime totanitario per quelli come me che gli dai un dito e si prendono un braccio di mare sul quale costruiranno abusivamente un ecomostro. Quelli come me che gli dai un calamaro e si prendono tutta la frittura, e leggete bene prima di sobbalzare sulla sedia, regime totanitario, cioè un regime di paranza. Il calcio in questo senso è peggio di un diploma raccattato alla Scuola Radio Elettra, c’è gente come me che vede del movimento in campo e si prende la briga di interpretarlo, ognuno vede una cosa diversa, nascono i forum, giornate di discussioni mentre le aziende che pagano gli stipendi a quelli impegnati nelle discussioni intanto chiudono perché nessuno produce più niente. Il calcio rovina l’Italia, i blog usurpano le forze lavoro di aziende su aziende, succhiamo le risorse del Paese, siamo buchi neri, e niente a che vedere con quelli della foto. Nel mio caso non c’è nessuna legittimità a scrivere di Fiorentina, un giorno mi alzo, giro per San Frediano ancora annebbiato della sera prima, inquinato dalle proteine animali della Chianina, ancora offuscato dall’eccesso di religione, da quella dedizione al Sangiovese che poi ti spinge a vedere un 4-3-3 quando non c’è, oppure peggio, a fare una denuncia per poi ritirarla. Come può uno così scrivere, perché poi trova pure qualcuno che ci crede e che lo segue. L’altro giorno con il santino del Sangiovese che mi cerchiava ancora la testa come una corona di spine, dopo che i cannellini con tanto pepe mi avevano messo un’arsura domata solo con tanta preghiera, raccomandandomi appunto al mio Santo preferito, sono entrato in macchina e ho scoperto che nella notte mi avevano rubato il cruscotto, il volante, la leva del cambio e tutti e tre i pedali. In San Frediano non si fa più vita, ho aggiunto sdegnato all’appuntato di piazza Cestello. Poi una volta diminuito l’afflato religioso e migliorato persino il fiato, ho dovuto telefonare al Commissariato d’Oltrarno per dire di lasciare stare perché  per sbaglio mi ero seduto sul sedile posteriore. Posso essere uno che ha un blog in mano e può dire e offendere tutti? Ma chi vigila? Chi vi protegge? Io che uso il corpo della donna, una bieca strategia che poi è la stessa utilizzata da Dior per vendere le sue fragranze utilizzando “Whole Lotta Love” dei Led Zeppelin. Sono immorale da non confondere con Immobile. Perché quello che semini raccogli, ieri mi sono incontrato con una che ci legge ma non scrive, una che mi ha voluto conoscere, ho sfruttato l’occasione, avevo bisogno di soldi per pagare il conto dal pizzicagnolo, mi sono detto gli piace quello che scrivo, mi ha voluto incontrare, ne approfitto. Non ho messo tempo in mezzo, e dopo avergli guardato nello scollo gli avrei voluto chiedere se le dispiaceva…? Non mi ha lasciato nemmeno finire: “A letto? Ma certo”. Mi ha risposto senza esitazione. “No, no, volevo solo chiederti 100 euro” O un s’è incazzata, mi ha risposto tutta risentita: “Ma sei matto? Ti conosco appena”. Ho un rigurgito di coscienza, so di fare dei danni se continuo a scrivere ancora, mi sento come Bersani, devo chiudere questo blog delle grandi intese, non ha più senso, un po’ come l’Ufficio di Collocamento che serve solo a dare lavoro agli impiegati dell’Ufficio di Collocamento. Mi sento di fare nuove esperienze, nella vita voglio provare di tutto. Anche a pensare.