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lunedì 16 settembre 2013

De Marco non sta molto bene

Peggio di così c’è solo un programma di Carlo Conti, in un colpo solo l’infortunio del bomber, quello di Cuadrado, gol al novantesimo, rigore negato ed espulsione per successiva indignazione. Così era finita la scorsa stagione e così è ricominciata, con Montella imbufalito non tanto perché la Joma non ha voluto fare la maglia a strisce, ma perché subito dopo il fischio di chiusura, De Marco gli ha rivelato che era appena stato scoperto che la ricerca causa il cancro nei ratti. E’ chiaro come la difformità di giudizio che per finire in bellezza, oggi dopo la risonanza magnetica a Gomez, ci aspettiamo il gol di Ljajic. Da quando ho preso lezioni di lettura veloce sono capace di leggere non solo Guerra e Pace in venti minuti, e se questo mi permette di dire che parla della Russia, dopo aver letto quanto successo ieri al Franchi posso riassumere il tutto in una partita di merda. Opaca, macchinosa e poco incisiva, comunque in grado, prima di andare in vantaggio, e dopo la frittata su palla alta, in grado di procurarsi comunque un rigore, ma si sa gli arbitri sono come le donne: non puoi vivere con loro, non puoi vivere senza di loro, e De Marco sta alle donne come un diabetico sta alla meringata. Un arbitro che per certi versi ha diretto persino con personalità dimostrando di non farsi influenzare dalla squadra più forte e nemmeno dal fattore campo, fosse per me gli dedicherei addirittura un francobollo, anche se la Lega si è subito preoccupata di far sapere che non è possibile se la persona non è ancora deceduta. Il mio consiglio a De Marco è che cada morto stecchito. Le mie parole sono dettate dallo sconforto, si è passati dalla possibile gioia per il primo gol di Gomez a Firenze che stava battendo a rete dopo aver scartato il portiere, a vederlo in barella, e non ci può essere alternativa a Gomez, l’amarezza è tanta che mi viene da pensare a quanto sia inutile partecipare a questo teatrino. Investimenti importanti, progetti, poi è sempre la solita storia, mi è addirittura scappato detto a Tommaso che è tutto inutile come studiare la geografia a memoria, basta con i nomi dei fiumi, coi nomi degli affluenti, che poi, chissà perché vanno sempre tutti a finire nel Mar Ionio, come i rigori vanno sempre a finire a Balotelli. Mi volevo buttare dalla finestra ma poi mi sono ricordato che sotto avevo posteggiato la macchina, una giornata terribile di quelle dove non si fuma,  non si beve, si  mangiano cibi naturali e  si dorme molto.  Così, anche se non vivremo tanto a lungo come dicono ci sembrerà un'eternità. Non ho più niente da dire, mi rimbombano in testa solo le parole di De Marco a Montella che gli chiedeva conto dell’espulsione di Pizarro: " Dio è morto, Marx pure e anch'io non sto molto bene".