Ieri parlando con il Bambi ho riscontrato la stessa amarezza che oggi proviamo noi dopo che la Fiorentina prima ci ha illuso e poi inaspettatamente deluso. La metafora che ha usato trovo rispecchi fedelmente anche il nostro stato d’animo. Lui dice che avrebbe dovuto fare più attenzione alle lusinghe di quel gioco simil-barcellonesco, e che evidentemente non gli è bastato capirlo nemmeno quando sua nonna prima accarezzava le galline, e poi gli tirava il collo. Oggi Montella è diventato sua nonna. E questa sua recidiva non fa altro che confermare quello che sostiene la sua compagna, che lui cioè non è ancora maturo. Perché sempre secondo lei la maturità è arrivare a 44 anni e non girarsi a guardare se passa un bel culo per via del torcicollo. La Beatrice è una di quelle donne che fa di tutto per mantenere viva la passione all’interno della loro coppia, lei non ha cali di concentrazione come contro il Cagliari, non è mai mentalmente svuotata. Il Bambi mi raccontava che tutti gli spunti sono buoni per ravvivare il loro appetito sessuale. L’altro giorno gli ha detto che si sentiva porca, e gli ha chiesto di fare un gioco di sottomissione. Tipo che lui era Renzi e lei il Parlamento. Poi in merito alla Legge elettorale e al fatto che Renzi ha sostenuto che ad essere in ballo è la dignità del PD, ha chiesto al Bambi di rifare la scena più spinta dell’ultimo tango a Palazzo Chigi. A proposito di Legge elettorale io sono d’accordo con Matteo, non solo perché è un tifoso Viola, ma perché anche io quando a scuola non volevo essere interrogato, chiedevo il voto di fiducia. Poi in questo 1° Maggio un’esortazione a tenere duro senza bisogno di prendere nessuna pasticca. Vi chiedo solo di fare gruppo almeno fino alla fine della stagione, in modo da stare uniti intorno alla squadra, poi chi vorrà potrà esaltare e chi no potrà fare esaltare tutte le teste che vuole, adesso però non è il momento. E’ proprio in questi frangenti che bisogna dimostrare di essere tifosi veri, e a questo proposito vi suggerisco un esercizio da introdurre nel vostro ménage familiare, che serve come prova per temprare il carattere e allo stesso tempo per dimostrare il proprio valore. Perché essere tifoso vero è un po’ come essere un vero uomo, e non sei un vero uomo se, quando la tua donna ti chiede di piegare un lenzuolo, dopo 3 secondi non lo agiti cantando l'inno della Champions.