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mercoledì 6 maggio 2015

Se chiudo il blog posso tornare a curarmi

Avere un blog e dire di saper scrivere è come avere un Chihuahua e dire d'avere un cane. Per questo motivo, più degli immigrati clandestini mi preoccupano gli italiani che vestono i chihuahua. Facevo ancora l'ultimo anno delle medie quando mia nonna mi disse "E’ arrivato il momento che impari come si fa la gelatina con la testa del maiale", e oggi siamo arrivati al punto che anche i maiali aprono un blog. E’ per questo motivo che sto pensando di chiuderlo, non solo perché non ho un maiale e nemmeno il tempo di preparare la gelatina. Non solo perché son tempi dove si preferisce far saltare quella di Montella, che per molti è anche un maiale, ma perché non riesco a vedere in faccia la realtà. Metti quello al posto di quell’altro, metti Ilicic al posto giusto e magari fa gol anche di destro, prendi per il culo Sturaro che invece gioca titolare una semifinale di Champions. Insomma, alla fine ti accorgi che se nel Liechtenstein ci sono poche persone è perché sono tutte al padiglione di Expo 2015 mentre io ho sempre sostenuto che fosse solo densamente poco popolato. Tutte deduzioni abbastanza logiche ma che mi trovano impreparato, e quindi anche inadeguato a mantenere aperto uno spazio che ha bisogno di menti più propositive tatticamente. Io sono troppo sognatore per avere un blog così spietatamente cinico, tanto da non considerare che la Juve possa battere il Real come ipotesi realistica, e infatti ai miei editoriali mi viene puntualmente risposto che se ogni giorno getto un euro in una fontana esprimendo lo stesso desiderio di vincere qualcosa, dopo una settimana ho perso sette euro. Non è per essere venale ma da quando ho aperto il blog ho perso già più di 1000 €. E’ vero che mi ritrovo una palestra in casa che mi è servita a mantenermi in forma con quelle 70-80 riflessioni al giorno, e che forse sono riuscito a dimostrare che dove un pessimista vede un vuoto, io vedo uno spazio. Non mi basta, voglio fare come Fidel Castro e dichiarare morto il blog ogni volta che cercano di parlarmi male di Montella. E a conti fatti mi accorgo che non potrei stare aperto più di qualche giorno l’anno, magari solo dopo la vittoria di una coppa, troppo poco per rientrare di quei 1000 €, troppo alta la pressione fiscale per la partita di domani. Eh si domani, anche se volessi non potrei decidere di non vederla perché poi non saprei cosa scrivere. In questi ultimi anni non mi sono sentito libero nemmeno di commettere un reato perché il giovedì sera ormai sono impossibilitato ad uscire, no, non potrei uscire neanche se avessi bisogno di un alibi. Il bello è che c’è chi un blog lo vorrebbe aprire, e chi invece chiudere, così come noi uomini vogliamo vederle nude mentre loro si preoccupano di cosa indossare. La vita è proprio strana, tanto che quando mi capita nei pre-partita di rileggere quello che ho scritto, penso che forse era meglio non rileggerlo o non scriverlo, o meglio ancora tornare a curarsi.