Continuerò a sostenere invano che è stata una stagione molto bella, piena di grandi emozioni e di grandi delusioni, come non me ne ricordo un’altra così nell’era Della Valle. Dico “invano” perché di contro in molti la considerano negativa, piena di recriminazioni e rimpianti che superano abbondantemente i momenti entusiasmanti. E’ comprensibile che certe partite perse a un passo dal traguardo da troppo tempo atteso abbiano contribuito ad ingigantire le ombre, le macchie, i difetti, i limiti, le colpe, ad allargare le crepe. Quindi oggi chiedo un minuto di silenzio per tutte le margheritine sui leggings che una volta indossati sono diventate girasoli. Della Fiorentina di Montella mi è piaciuta soprattutto la capacità di andare a fare sempre la partita su ogni campo, e molto spesso grazie a questa sua faccia tosta che le ha permesso d’imporre il gioco, anche vincendo. In certi momenti ho creduto davvero che fossimo diventati una grande squadra. E sono stato bene. Quello che poi ha fatto della Fiorentina un modello apprezzato in Italia e all’estero, anche se più fuori Firenze che in “Buca”, perché noi siamo fatti così. E per questo mi dispiace se non dovessimo continuare ancora un po’ a riconoscerne quei tratti spiccatamente ambiziosi anche l’anno prossimo, magari ritrovando l’anima di Borja Valero perduta forse in qualche angolo più nascosto dove di solito pisciano gli americani, ritrovando i gol di Rossi e di Gomez, o chi per loro. Aggiungendo ancora qualità e fame. Insomma, vorrei andare sul sicuro e continuare ad amare solo il gelato al pistacchio. So che però non si può vivere di soli ricordi e sarò il primo a fare il tifo per il nuovo allenatore, convinto che potrà fare meglio di Montella. Molto meglio. Non si può vivere di soli ricordi. Ma quella volta che trovai tre semafori verdi di fila la porterò sempre nel cuore. E’ anche vero che Vincenzo non sempre ha fatto bene, ha sbagliato mostrando i difetti dell’inesperienza, e forse anche dei limiti che sarà solo il tempo a dirci se superabili. Come sono convinto che sia in assoluto il migliore dei giovani allenatori sulla scena italiana, e che non sarà facile sostituirlo adeguatamente se non rilanciando con altri nomi di un livello superiore. Quindi nei suoi confronti non tutti i rimproveri sono inutili. Alcuni sono estremamente inutili. Lo so che non mi apprezzerete affatto per quello che scrivo, anzi se tra un po’ comincerò a parlare anche in terza persona, vi prego... abbattetelo. Del resto anche per fare apprezzare alla Rita questa benedetta Europa League sono costretto a sperare che la Fiorentina vada ai preliminari. Lei dice che non sono attendibile su Montella, e non solo, anzi sta avendo grosse noie con la giustizia dopo avermi lasciato a far la spesa al banco dei salumi. Ora è sotto processo per abbandono di incapace. Ma io continuo a sperare che il prossimo allenatore mi dia da subito le stesse sensazioni che mi ha dato Montella alla prima partita. Le stesse che avevo vissuto solo un’altra volta con la Marta che mi sembrò quella giusta quando al karaoke prese il microfono con 2 mani.