In attesa di conoscere la prima finalista del Mondiale, ma soprattutto in attesa del dolce far glamping quotidiano, ho smosso i pensieri come le punte dei lecci al vento, tra profumi di lentisco e mirto, mangiando insalata mista di macchia mediterranea. E così ho avuto modo di fare considerazioni incontaminate, quando la giornata per i più non è ancora cominciata, prima di far due chiacchiere con le esche dei pescatori, mi sono ricordato dell'87, quando a seguito di un referendum fu deciso di chiudere tutte le centrali elettronucleari italiane, se non sbaglio siamo nei dintorni dei governi Goria, De Mita e Andreotti. Dico questo perché oggi si usa fondere concetti per definire nuove filosofie, parlavo di glamping prima, che non è altro che un nuovo modo di fare camping glamour. Purtroppo e come sempre c'è anche chi se ne approfitta, chi sfrutta momenti di trasformazione degli usi e costumi per trovare nuove formule dentro alle quali aggirare le regole, inventando nuove figure pericolose per l'ambiente, calpestando persino referendum epocali grazie ai quali si convertirono centrali ancora in costruzione come quella per esempio di Montalto di Castro. In poche parole, oggi c'è chi esercita senza le dovute autorizzazioni sfruttando vuoti legislativi, gettando la propria anima nera dentro a questi nuovi linguaggi che uniscono concezioni diverse del vivere, c'è insomma chi in barba alle regole riesce a professare la propria natura pericolosa altrimenti proibita dalla legge. Sto parlando di chi fa verzalling, un modo subdolo come certe nuove droghe, di nascondere il proprio lato più deleterio mimetizzando ben altro con la falsa passione per l'orto, il simbolo è giustappunto la verza a chilometri zero, per aggirare però quello che fu proprio l'esito di quel famoso referendum dell'87. Oggi chi si nasconde dietro alla leguminosa moda del verzalling è solo una persona spregiudicata che in pratica vuole fare la fava atomica a dispetto della legge.