In questi giorni di attese abbiamo fatto del fuoristrada tra ricette regionali, semi di cocomero e ruvide tecniche di approccio, dopo il Brasile non poteva certo mancare il sondaggio di richiamo all'evento appena terminato, il campionato del mondo del sesso, uno spunto che riprendo da un articolo di GQ. Da leggere al posto di una poesia di Prevert, prima di un "Vaffa" e dopo la revisione agli ammortizzatori della propria auto. Nel gioco più antico del mondo, il sesso, nulla è prevedibile. E ogni Nazione ha i suoi punti di forza, gli alzatori e gli schiacciatori. Ma chi ne accumula di più vince. Dai numeri dei partner alla resistenza sul campo, anche ben oltre i tempi supplementari c’è chi va più facilmente in rete, chi invece, magari parte sfavorito ma poi realizza il gol della vittoria proprio quando tutto sembra perduto. Una competizione che rispecchia le abitudini, le virtù e le defaillance erotiche di mezzo pianeta. E la fuga di Prandelli in Turchia, dopo questo mondiale del sesso sarà vista sotto un'altra luce. La palla d’oro - Sul numero di partner sorprendentemente il titolo se lo aggiudica la Svizzera che vanta un 26% della sua popolazione che ha avuto più di 20 partner. Mentre le medaglie d’argento e bronzo vanno rispettivamente alla Grecia e all’Inghilterra. Ultima nazione in classifica il Giappone, dove metà della popolazione ha fatto sesso solo con 3 o meno partner. L’Italia vanta, comunque, un buon 20% che ha fatto all’amore con oltre 20 persone. Vittorie fuoricasa - Parliamo di tradimenti e adulteri. Qui gli intervistati sono più propensi a ridurre le esperienze compiute, che a vantarsene. Fatto sta che la Francia risulta essere la patria delle escursioni nei letti altrui: con il 75% delle persone che ammettono il fallo. Assai bassi, invece, i punteggi fuori casa di belgi e australiani, 22 e 23%. Gli italiani? Il 43% degli azzurri ammette di aver segnato uno o più punti in trasferta. Finte e tuffi - Sembra una banalità, ma è la realtà: qui i sudamericani distaccano tutti gli altri. Fingere l’orgasmo sembra una loro specialità sia tra le donne sia tra gli uomini. Soprattutto tra i colombiani, che nel 70% dei casi ammettono di aver simulato il piacere. L’Italia non finge, invece, molto, almeno ben sotto la metà della popolazione sessualmente attiva (il 42%). I marcatori - I greci, seguiti da italiani e brasiliani, si ritengono meglio di chiunque altro nell’arte amatoria. Modestissimi al contrario gli Orange: solo il 6% si vanta delle proprie perfomance erotiche. Mentre l’Inghilterra è divisa quasi a metà tra principianti ed esperti. I tempi supplementari - Tema delicato. A livello globale la durata media di preliminari e rapporto sessuale è 32,5 minuti. Un terzo dei Brasiliani afferma di durare 46 minuti e oltre. Gli australiani ammettono per un buon 10% tra loro di non giocare oltre i 10 minuti. Il 68% degli italiani ammette o sostiene di durare 20 o più minuti (vero o falso?). Gli assist - Per andare in gol ci vuole sempre più spesso un supporto. Che nel sesso si traduce in giocattolini erotici. Qui al primo posto troviamo gli inglesi: il 94% dei partecipanti risponde che possiede e fa uso di sex toys. Il 4% di inglesi e olandesi, addirittura, ammette di possedere almeno 16 o più giocattoli diversi. Una vera e propria collezione amatoria. Mentre il 43% degli italiani si accontenta di avere nel cassetto 1 o 2 oggetti. Da oggi sappiamo quindi con certezza che il sogno nel cassetto è soprattutto una questione femminile, a noi uomini rimangono gli scheletri negli armadi insieme a qualche idraulico interrotto sul più bello.