Il Mondiale brasiliano ha perso tutto il romanticismo che trasudava come olio motore dalle vecchie telecronache di Martellini, forse fino a quelle di Pizzul che trasudavano anche grappa, oggi con il duo Gentili-Dossena il romanticismo del calcio è crollato, o meglio si limita ad una blanda camminata al tramonto a piedi scalzi sulla spiaggia di Copacabana, e poi tutta la notte passata a pulirsi i piedi dal catrame. Sulla forma fisica di Cassano si è fatta della facile ironia, mentre invece, dopo quanto successo a Ronaldo e Adriano si è finalmente capito che nel calcio esiste un Robin Hood gastronomico che svaria e che oggi ha preso a cuore il povero barese, così ruba dai frigoriferi dei ricchi Ronaldo e Adriano per donare a lui. Intanto prima ancora di nominare il sostituto di Abete e quello di Prandelli, il calcio italiano schifato a dovere, sembra avere finalmente voglia di cambiare la sua classe politica e di riformare le regole, Tavecchio ha già un nome che sa tanto di rinnovamento, un po' come lo zuccotto in pasticceria, a tal punto che è già stato definito il primo ordine del giorno, che sarà giustappunto “Se A è uguale a B e B è uguale a C, che cazzo gliene frega ai tifosi di retrocedere”. Argentina e Belgio vanno avanti senza sorprese anche se solo ai supplementari, allora forse è bene utilizzare questo spazio per chiarire come mai taluni cadono a volte in malintesi clamorosi tipo scambiare Monaco di Baviera con il Principato di Monaco, tanto che a proposito di millantata competenza gli è stato ricordato che anche l’abito non fa il monaco. Situazioni che generano ilarità gratuita mentre il Mondiale è una manifestazione che logora, non solo per l’umidità, ma anche e soprattutto per gli orari che costringono persino i più attenti a cadere in trabocchetti che ne minano, spero solo apparentemente, la creddibilità guadagnata nel tempo con tanta fatica attraverso migliaia e migliaia di post e previsioni azzeccate tipo quella della morte di questo blog. Oppure parlando di grandi temi, come chi ci mise in guardia da una pontellizzazione incipiente. Del resto non ho mai nascosto un certo debole per chi aveva previsto una morte del blog così prematura ma al contempo veloce e senza tante sofferenze, e così oggi voglio spendere due parole per chi è stato così schietto e che fino alla fine è stato al mio capezzale pensando che fosse Capezzi. Io che ho sempre ritenuto il suo blog un cartellone di opere liriche davvero pregevole, a differenza del mio che è solo ambulante commercio di merce contraffatta. E per quanto riguarda un cartellone lirico così pregevole, è un peccato che il logorio della vita moderna incida nel suo programma e nelle sue locandine che alla fine risultano piene di refusi ed errori di ortografia tipici di chi non rilegge mai ne il programma e ne le locandine, refusi che qualche volta rendono poco comprensibile il testo. L’ultima volta mi sono accomodato in prima fila per godermi quella che in cartellone si è rivelata una vera e propria chicca, al di là di quella che già aveva visto nel Principato di Monaco gente mangiare wurstel e crauti agli angoli delle strade, perché in questo caso penso si sia trattato addirittura di un’opera ancora inedita di Giuseppe Verdi: La Tranvata.