Più che dell'uscita di Francia, Colombia e Neymar dal Mondiale, all'amico del blog-matrioska servono dati più precisi per fare analisi comparate, per dimostrare quanto sia ben allocato il suo blog all'interno di un altro, che non si tratta d'incesto insomma, e quello che posso fare è di mettergli a disposizione informazioni anche molto private in modo che elabori statistiche pertinenti e strutturi analisi dettagliate, per esempio sul fatto che ho dimensioni intime irrilevanti, la cui tenuta oltretutto è come quella della Porsche di Lentini con il ruotino. Su questo mio outing genitale potrà scrivere editoriali memorabili. Per il resto la storia di Prandelli al Galatasaray ha dell’inverosimile, non ci vuole il fosforo svizzero per capire che c’è qualche anomalia sui tempi del passaggio dell’etico sul Bosforo. Oppure il fosforo manca a chi pensa che qualcuno si possa bere la storia della trattativa lampo, perché è una storia che non sa di caviale ma di uova di lompo. Se solo si pensa che Mancini ottiene la risoluzione consensuale del contratto all’inizio di giugno, è facile da capire che una squadra giallorossa come il Galatasaray non possa stare alla finestra ad aspettare che Prandelli si cambi la giubba, avrebbero potuto ingaggiare subito Arturo Brachetti, perché anche se non è più veloce di lui nei travestimenti era almeno più libero. E in questa vicenda che getta ombre di etica sul comportamento di Cesare, lunghe come quelle dei nostri amati cipressi, il mio pensiero va a quei tifosi Viola prima soli, poi soli con lui, ed oggi con la speranza di ritornare soli come prima di conoscerlo. Capisco benissimo che una volta tolta la testa da sotto la sabbia, non si sentiranno solo meno struzzi, ma sentiranno di avere la morte nel cuore, perché la vera, devastante solitudine del tifoso prandelliano non è quella di chi è solo da solo con se stesso, ma di chi è in due dove per secondo s’intende Prandelli, che dispera di poter essere di nuovo solo da solo. Sulla scelta invece di andare in Turchia, a parte il lato economico, Cesare dimostra l’incapacità di lasciar sedimentare il fallimento del mondiale, probabilmente per cercare di cancellarlo il prima possibile. Ho i miei dubbi che ci riesca, mi è sembrato un uomo che viene svegliato in piena notte da un incubo, si accende la prima sigaretta perché non riesce più ad addormentarsi pensando a Balotelli, e allora comincia a riempire l’innaffiatoio al lento pisciare del rubinetto del bagno di sotto dove la pressione è ancora più bassa della sua. E va avanti e indietro dieci volte dai gerani sul balcone, ai gelsomini profumati, alle rose nella vasca tonda di terracotta, all’uva fragola, al pungitopo e all’albero delle farfalle. Poi dopo un’ora di zelo scacciapensieri guarda soddisfatto il suo operato prima di rientrare, e sente un rumore strano alle sue spalle, questa volta non è Bettega, si gira a bocca aperta e in quell’istante è cominciato a piovere.
PS: Parto. Al mare non leggo, però mi piace guardare chi lo fa.