È sorprendente vedere una Fiorentina già così squadra, regolata bene sulla difesa a tre e con un convincente Brillante, un Alonso cresciuto lontano, un Bernardeschi che disegna linee di gioco che ricordano più un Brunelleschi, con la personalità di Piccini, e con l'inadeguatezza a intermittenza di Wolski lo spaurito. La Fiorentina dimostra di avere una rosa con valori assoluti prima ancora di fare mercato, giovani di personalità e futuro, una prima uscita al di sopra delle aspettative, a differenza del Tata che ha mostrato un certo disagio proprio a partire dalla sua prima uscita. Non conosco il valore dell'Estudiantes ma la Fiorentina è andata oltre, in una partita ad handicap di preparazione, volo e fuso orario, e malgrado l'inizio imminente del campionato argentino non ha mai rischiato se non di raddoppiare grazie a una bella giocata del Baba, positivo, un occasione da gol fallita miseramente da Vecino che spreca così anche l'occasione per lasciare di se una più buona impressione. Oltre come i nostri sogni, che il Berna manda oltre il Cupolone, mentre i più critici e prudenti potranno sempre dire che la Fiorentina è semplicemente andata oltreoceano. Il gol di Mario Gomez riapre ferite e recriminazioni per quella che sarebbe potuta essere la scorsa stagione, un'occasione un gol, con Borja Valero che si propone giustappunto come collettore di centrocampo tra le due, ricominciando proprio da dove aveva terminato, forse il più in difficoltà da un punto di vista fisico. Smunto. Vargas opaco, mi è toccato andare a riprendere la scatola delle Polaroid in soffitta per rivedere un suo spunto fino alla linea di fondo. Bene così, oggi però non posso sbagliare niente perché ieri per vedere la partita mi sono rimangiato la promessa di portare a cena la Rita, promessa fatta quando ancora Sportitalia non aveva annunciato la diretta, intanto vado a fare colazione da Giorgio, poi per farmi perdonare definitivamente, davanti a una bottiglia di Ribolla Gialla, le dirò che mi piacerebbe che Tommaso si tagliasse i capelli come Bernardeschi.