La mareggiata che si è abbattuta sul Brasile ha ridisegnato le coste del calcio, il Mondiale del resto è una manifestazione esagerata, uno spreco di soldi e passioni, per un popolo come quello brasiliano da ieri anche l'equivalente di un matrimonio finito, o come se uno che ha fame comprasse un ristorante. Il mondiale davanti alla televisione ha ormai trasformato la cerchia familiare in un semicerchio. E allora non ce l'ho fatta e dopo 30 minuti ho staccato la spina al malato, il risultato finale lo leggo solo adesso e sono felice di non aver assistito all'agonia di un popolo, perché capisco che sarà un umiliazione indelebile. Non resta che il mare a liberarti di quella morte dentro, perché lui vive al di fuori della kermesse, lui è sempre all’aperto, è capace di tirare fuori non solo quello che ci butti dentro, ha tanto di suo da dare, a me tira fuori emozioni, mentre lascia sulla spiaggia la sua formazione che è molto più forte di quella di Scolari. Più variegata, meravigliosamente levigata, e mi piace trovarci il vetro nella formazione ideale del mare, mi ricorda tanto di quando ero giovane e se ne trovava molto di più, specie di quello verde e spesso, il migliore era quello delle bottiglie di gazzosa, forse la colpa è di quelle maledette campane di vetro, probabilmente tedesche, della coscienza ecologica e del riciclo, ma il vetro che non taglia è fascino allo stato puro e purtroppo in estinzione. Come il Brasile che insegnava calcio. Oggi che è tutto vuoto a perdere ci guadagnano solo le campane di vetro tedesche, anzi no, perché anche l'amore brasiliano per il calcio è un vuoto a perdere che però non va a finire nelle campane di vetro tedesche, in quel caso ci guadagnano i cantautori che ci fanno le canzoni. Poi c'è modo e modo di perdere, e quello di ieri il popolo brasiliano non se lo meritava. Rimane il mare anche se è troppo romantico per uccidersi, soprattutto farlo per amore, che non è semplicemente farci il bagno, intendo buttarcisi dentro per farla finita. Non è come buttarsi sotto un treno magari in ritardo, l'onda è sempre puntuale, un moto perpetuo però molto meno fastidioso di un Honda. Passa tutto davanti alla bellezza del mare, passano le barche, i gabbiani, la disfatta contro la Germania, le pene d'amore, basta solo aspettare, al limite è meglio uccidersi per l'impazienza. Guardi il mare e la sua grandezza e ti chiedi perché ci hanno insegnato ad amare una donna sola per volta, chi è stato? Forse lo stesso che ci ha fatto credere che è perder tempo anche fare la formazione della propria squadra.