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giovedì 17 luglio 2014

Il ghiacciolo all'anice

Si dimette Conte e Firenze per una proprietà transitiva tipica come il lampredotto pensa subito a Prandelli. Da una parte quelli che lo mettono in croce, dall’altra quelli che lo amano incondizionatamente. Il Bambi che come punto di riferimento religioso in famiglia ha sempre avuto il nonno Gastone, gli ha chiesto il perché secondo lui c’è questa volontà di volerlo mettere in croce non appena se ne presenta la possibilità. Il nonno ha risposto che con Prandelli sta succedendo esattamente quello che è già successo in passato con Gesù “Se ce l’hanno messo, tanto buono non doveva essere”. E’ un realismo crudo il suo, un pinzimonio di verità che viene dalla strada, è come la merda sul marciapiede prestata con le Espadrillas. Del resto nonno Gastone non è uno che le manda certo a dire dietro, e per quanto riguarda Siena ha commentato che adesso si aspetta la chiusura dell’Autopalio dopo Poggibonsi, il pianoforte fatto in Cina e i pony a correre il Palio “Vediamo se ci rompono ancora i coglioni con la battaglia di Montaperti", e chi ancora ha la psicosi della pontellizzazione si può sempre curare andando a fare una girata in piazza del Campo. Poi già che c’era si è rammaricato perché non riesce più a trovare il ghiacciolo all’anice, è da molto tempo che sta raccogliendo le firme in San Frediano, dopo che ha visto il successo del movimento di protesta che è riuscito a far produrre nuovamente il Winner Taco dall’Algida, prodotto cult degli anni 90 inspiegabilmente tolto di produzione. Non è stato facile, ma le decine di migliaia di fedelissimi non si sono mai dati per vinti, Senza giri di parole, lo rivolevano e basta, come certi tifosi rigoglioso Prandelli, perché era davvero buono, era un gelato etico che piaceva veramente. Ai fan sembrava che l’azienda non lo capisse, come la Fiorentina, ed hanno per questo continuato, per oltre due anni, a sottolineare che, nonostante questo intenso movimento virtuale (e virale), di Winner Taco, nei frigoriferi dei bar, non ci fosse nemmeno l'ombra. Da noi hanno protestato anche con nasi e parrucche finte. Ma nulla era più lontano dalla realtá dei fatti. L’Algida attraverso il responsabile Marketing ice cream aveva fatto sapere di aver imparato ad ascoltare e ad analizzare i messaggi che i fan dei loro prodotti trasmettono attraverso Internet. Determinati a riassaporare quella inconfondibile cialda, gustoso delizioso caramello, golosa granella e croccante cioccolato l'azienda si interrogava seriamente sulla reale possibilità del suo rilancio. Come a molti sono mancate le conferenze stampa caramellose di Cesare. La “resistenza” ha dato gli esiti sperati, il Winner Taco è di nuovo nei frigoriferi, e gli adolescenti di oggi, lo scoprono, al presente, snack inimitabile, dal gusto unico. Loro, figli del nuovo millennio e nativi digitali, cercando in rete, potrebbero scoprire che proprio nel 1997, anno in cui Winner Taco arriva in Italia, gli Oasis hanno venduto 300mila copie in un solo giorno del loro album “Be here now”. "Prima di rilanciare il prodotto abbiamo ovviamente svolto numerosi studi di fattibilità" proprio come ha fatto Della Valle per il nuovo stadio, aggiunge il responsabile marketing "oggi siamo convinti che Winner Taco sarà ancora una volta un grande successo perché si rivolge ad un target trasversale". Come dargli torto, da un lato é un prodotto snack adatto ai giovani/ giovani adulti come anche dimostra il profilo dei fan di Winner Taco chiamati simpaticamente " tachiani" dall'altro é amato da un target più adulto che lo ricorda come uno dei prodotti "cult" delle loro estati di fine anni 90"  Sulla scorta di questa esperienza l’Algida sta già pensando ad un nuovo gelato a forma di Prandelli, il Loser Taco avrà il giubbottino di cioccolato fondente e aderente a un corpo di panna con le gambine corte di granella, chi lo ha amato potrà così continuare a leccarlo, e chi invece l’ha odiato potrà mordergli i’ capo.





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