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giovedì 14 febbraio 2013

Quando il comunismo entra nello spogliatoio

Emerge come il culo della signorina, chiaro, come il latte dal quale emerge chiaramente il culo della signorina, che il Festival di Sanremo fa parte della campagna elettorale di Bersani, un programma di partito mascherato da programma musicale, e non a caso ci sono Fazio, Littizzetto e Crozza anche loro mascherati da qualcos’altro, ma traditi da quell’arrogante ridondanza di zeta, nient’altro che “Zorri” combattenti in nome della povera gente contro la tirannia della della destra e in difesa della “cultura” che in quanto tale giace solo sulla riva sinistra, un po’ come San Frediano. C’è persino il coro dell’Armata Rossa, la Littizzetto che anche fuori dal Festival dell’Unità ci ricorda di andare a fare la spesa alla Coop esprimendo l’identificazione tra marchio e consumatore, una perfetta simbiosi tra i valori di un’azienda della grande distribuzione e le scelte di acquisto in uno dei migliaia punti vendita sparpagliati sul territorio, tanto che quando vado alla Conad con la Rita mi sento una carogna come Mengele. Questo per dire che è difficile mascherare l’evidenza, ci vuole una bella faccia a culo, o come un culo appunto in rapporto al tempo che passa, per quanto bello sia non potrà mai essere appeso, per esempio, sulla parte di un museo e ammirato per centinaia d’anni, perché pur mascherandolo come si vuole, tenendolo su con lo spago o con diavolerie contenitive di ultima generazione, potrà anche apparire ai più distratti un miracolato salvaguardato dal tempo che passa, ma poi comunque scoprirà sempre la patetica formula “dietro liceo e davanti museo”. E visto che la conduzione del Festival non è neanche poi così tanto mascherata, chissà se chi è di destra paga il canone o preferisce andare a fare la spesa alla Coop con quei soldi, oppure li versa direttamente in uno dei tanti sportelli MPS sparpagliati sul territorio. Emerge che non andrò a votare, ma come il culo della signorina, emerge anche che la Fiorentina è una grande squadra mascherata per non farsene accorgere dalla classifica, per adesso s’intende, perché lo aveva fatto vedere subito di che pasta era fatta, perché vanitosa, capace di ricamare manovre come pizzi seducenti, e per questo capace purtroppo di attirare anche gli sguardi maniaci di arbitri comunisti, poi Jovetic ha preso la tessera del partito e d’incanto ha smesso di andare in gol per cominciare ad andare “In Coop”. Non siamo una squadra di sinistra, questo è il problema della Fiorentina, altro che punte, c’è stato Renzi che ha portato scompiglio con quelle cazzo di primarie, la squadra si è distratta, ha perso un po’ della sua identità e invece che al campo ha cominciato a pensare al camper. La Bice che è di destra e non lo dice, ci racconta che Montella è stato molto chiaro, ha alzato la voce e preteso che la politica rimanesse fuori dallo spogliatoio, ha usato il lucido da scarpe sul viso per essere più credibile e democratico come Obama. Insomma, ha sculacciato la squadra. Ora vediamo se con l’Inter Jovetic l’ha capita oppure continuerà a mangiarsi gol e bambini.