Era
già stato parecchio duro accettare che un apparecchio gli avesse
portato via dal campionato italiano uno come Boruc, nell’indifferenza
generale di gente senza ormai più fede, anzi, gente dedita solo al
fanatismo di curva, non un portiere qualunque, mentre moralmente alla
deriva c’era persino chi si metteva nasi e parrucche finte per non
riconoscersi davanti allo specchio la mattina prima di uscire di casa
per andare a contestare i Della Valle, ma un portiere capace con quelle
magliette così fortemente cattoliche, di essere, a differenza di un più
dozzinale Amelia, la vera omelia della domenica. Poi ci si son messi
pure Viviano e Neto con quelle cappelle, e allora uno così abituato a
frequentare il genere, uno con tanto di Sistina come luogo dove prendere
il fresco sotto l’affresco di Michelangelo invece che il fresco troppo
spampanato del glicine, alla fine ha sbottato e prima che venisse
esonerato da Zamparini ha dato le dimissioni. Stremato come lo può
essere solo un tifoso nerazzurro dal gioco di Stremaccioni, ha dato il
preavviso subito dopo aver visto passare il tiro di Vucinic tra le
nebbie di Viviano. E mentre Prada perde un cliente importante la
Fiorentina ritrova il piede educato di Aquilani e quello ruvido di un
Sissoko che non viene certo a Firenze a fare il Papa nero, ma la
sorpresa vera potrebbe essere un gol di Ljajic prima della fumata
bianca, oppure ancora, che dalla fumata bianca esca a sorpresa il nome
di Milingo tenuto sapientemente nascosto da Pradè e Macia. La Fiat,
intanto, con il Papa in cassa integrazione e la conseguente crisi della
Papamobile chiude lo stabilimento di Cassino dove si produce la nuova
Panda, con Marchionne che ha voluto ribadire come sia piccola e povera, e
se Firenze è la Lecce del nord, Renzi risopnde che la Panda è la Prinz
senza schiuma, mentre il Cardinale Piovanelli inferocito dal fatto che
Marchionne faccia le prediche e chiuda gli stabilimenti indossando solo
un maglioncino per mimetizzare scelte non certo casual, risponde
professionalmente in maniera impeccabile servendo la messa avvolto nello
striscione storico “Siete brutti come la Multipla”. Tanta carne al
fuoco, insomma, c’è da fare il Governo, il Papa e la formazione
anti-Inter, la Cittadella, l’ottavo gol di Toni per fare pagare la
scommessa al Guetta, l’antidoping a Delio Rossi, il palloncino a Vargas.
Sospese intanto tutte le naturalizzazioni per la Nazionale italiana
viste le ultime esternazioni di Prandelli che non crede più nel
progetto, intento com’è ad usare l’autoclave per tirare su polemiche ad
hoc, perché nell’ambiente dei baciapile alimentati dall’ambizione, si
dice che voglia puntare al conclave. Sembra infatti che sia stato visto a
braccetto con il Pulcino Pio diretto verso la Cappella Sistina di buon
ora, perché il mattino ha l’Orzinuovi in bocca, e se la fumata bianca
non arriva a Coverciano basta lasciare Coverciano e andare incontro alla
fumata bianca, perché si sa che chi dorme non piglia pesci.