presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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mercoledì 6 febbraio 2013
L'effetto serra non è un questore
Anche
i tifosi di ghiaccio, quelli per intendersi che guardavano fino a ieri
la Fiorentina con gli occhi di Clint Eastwood, quelli che invece dell’
after shave e dell’After Eight hanno dovuto affrontare il dramma del day
after prandelliano, quelli che invece da Alcatraz la fuga l’avevano
fatta dalla passione, si proprio loro che hanno lottato eroicamente
contro l’iceberg marchigiano che ha mandato a picco il loro Titanic
carico di fede, e che oltretutto hanno dovuto lottare contro l’infamante
accusa che Cesarone nostro, come uno Schettino qualsiasi avesse fatto
l’inchino a Bettega facendo naufragare la loro titanica fede sulle coste
del Giglio Viola. Ebbene, oggi anche loro intravedono delle forme
sinuose in quel ghiaccio che aveva ricoperto la passione, quelle di una
bella squadra che suscita finalmente nuove emozioni. Una scossa di
passione, un intramuscolo nel bel mezzo di pontellizzazioni e
smantellamenti, che sabato si potrebbe trasformare in una
defribillazione finale e definitiva dell’apatia e dell’antipatia
dellavalliana. Si, l’innalzamento della temperatura porterebbe sabato
allo scioglimento del ghiaccio che ancora ricopre la carlinga di certi
atteggiamenti prudenti, quel ghiaccio che non ha permesso alla siringa
l’intramuscolo che iniettasse la fiducia nel futuro dopo l’addio di Dio.
Sabato è bella davvero, è una partita distesa su un fianco, ammiccante,
che potrebbe conquistarci definitivamente regalandoci un abbraccio
sensuale, che vedrà giocarcela alla pari con la più forte del
campionato. Quali scenari, tanto entusiasmo e aspettative, il solito
dilemma su chi giocherà accanto a Jovetic, il terzo di centrocampo, il
ritorno transoceanico di Cuadrado direttamente a Torino, un effetto
serra sulla partita che alzerà la temperatura fino a sciogliere gli
ultimi ghiacciai, forse anche le ultime resistenze del tifo vedovile.
Con una vittoria la Fiorentina rilancerebbe il campionato e le proprie
ambizioni sempre se Valeri, come Corona, si costituisse con un filmato
dove spiegasse che non fischiare un rigore così sarebbe stato da
comunisti e che ora teme non tanto il giudizio di Nicchi ma quello di
una magistratura politicizzata. E a maggior ragione oggi rivuole l’Imu
sostenendo che regalare un rigore non è certo come mangiare i bambini. A
tutti quelli che temono l’entusiasmo di una possibile vittoria perché
l’innalzamento della temperatura cancellerebbe le ritrovate e amate
forme di donna che ha disegnato finalmente la propria passione,
rischiando di essere travolti nella calca dall’effetto serra diventato
ressa di sentimenti, non abbiano paura, non limitino la provvidenza, non
sfidino quella fortuna che gli ha scelti per tifare Viola, non devono
soffrire i Della Valle come fossero un mal di mare, e non temano nemmeno
l’accento cacofonico di Massimo Mauro, opinionista friabile come la
cacca frolla, non temano insomma una perdita d’identità della propria
passione, nessuno scossone mai, nemmeno una vittoria esaltante potrà
cancellare i contorni inconfondibili della nostra passione. Perché noi
siamo la Fiore.