presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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venerdì 15 febbraio 2013
La coppia d'attacco festeggerà anche dopo San Valentino?
Anche
San Valentino è passato se Dio vuole, peccato come anche quel tiro di
Vucinic che ha trafitto il tifoso innamorato di curva, tradito da un
malvagio cupido drugo, mentre le nostre frasi non sono quelle sdolcinate
dei Baci Perugina ma quelle ruvide degli striscioni, la nostra è
chianina non semplici manzoni tipo “ Quel ramo del lago di Como...” ma
frasi che hanno il sapore più popolare della piazza, si, quello di
piazza della Passera, come “Voi comaschi noi con le femmine” per
esempio. Snobbata la festa gabbato lo Santo potremmo dire con un sospiro
di sollievo e asciugandoci la fronte perlata da un sudore acido come
un’arancia di Ribera, se non fosse che anche noi siamo innamorati, anzi,
siamo proprio persi dietro a quella meravigliosa maglia Viola, e bene o
male siamo quindi commercialmente un target al quale non possiamo
sfuggire arricciando tanto il naso. Vedi merchandising e Sky anche se lo
streaming e il mercato del contraffatto non conoscono crisi e noi siamo
impuniti per non dire impanati nel torbido mondo della “sola”,
moralmente latitanti, uccel di boskov, così tanto che rigore morale è
quando arbitro fischia, e siccome a noi ce ne fischiano sempre pochi
allora razzoliamo nel promiscuo frequentando la nostra passione
spiaggiati nel salotto d’alcantara. Ci sono stadi in Europa dove la
stragrande maggioranza dei tifosi indossa la maglia originale della
squadra, da noi quei pochi che la indossano se la fanno fare col
cherosene a coste fini dai cinesi a San Donnino in modo che s’infiammi
lei quando cala la passione, poi vista la crisi e le incertezze del
presente usiamo il gerundio dello streaming che è tax free, insomma
siamo per così dire innamorati poco affidabili, marinai donne e guai,
perché per noi l’amore ha il gusto dolce e amaro, con un retrogusto che
sa di prigione, il troppo amore diventa così anche una pigione da
pagare, con promesse di obiettivi scaduti come le bollette, come i
comunicati del dottor Manetti da temere più delle manette stesse
dell’amore, e qualcosa ne sa anche Cellino. Poi c’è chi sfoga le
delusioni, le frustrazioni, le pontellizzazioni, gettandosi morbosamente
sul cibo, aggrappandosi così alle proprie maniglie dell’amore per non
perdere totalmente l’equilibrio ed evitare di fare il più classico colpo
di testa della coppia, le corna per vendetta insomma, esultando a un
gol dopo un colpo di testa di Giovinco. E poi l’amore e il calcio sono
spesso un intreccio che genera gelosie, tensioni, incomprensioni come le
interviste di Delneri, del resto è difficile per una donna accettare la
passione del proprio uomo se non condivisa, come per l’uomo non è
facile accettare l’amore della propria donna per l’ornitologia altrui,
io per esempio ho pensato tutto il giorno alla sfida con l’Inter e non
ho fatto il regalo alla Rita, invece di fare un presente alla mia
principessa Sissi mi son guardato la presentazione di Sissoko. Mi ha
preparato persino una bella cenettina con gusto ricercato, proprio come
Matteo Messina Denaro, allora gli ho detto “ Rita, a non farti il regalo
di buono c’è che almeno non ho speso denaro”, nel gergo degli innamorati
in senso stretto come quello di Messina mi ha mandato affanculo. Della
Valle tutto questo lo sa bene, conosce le tematiche di coppia, per
questo ha sempre parlato di riportare le famiglie allo stadio, e proprio
in occasione della festa degli innamorati ci ha voluto dare
un’anticipazione in esclusiva mostrandoci i seggiolini del nuovo stadio
che permetterano a lui di guardare la partita e a lei di guardare lui o
l’altro.