presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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sabato 16 febbraio 2013
Ci vogliono le palle non Pellè
Mentre
Balotelli continua ad incidere almeno quanto Renato Zero, Jovetic no,
lui incide zero, Mario lo fa con la precisione e la prontezza di un
chirurgo di pronto soccorso, pur chiamandosi come un imbianchino di
Carugate, Stevan no, fa un concerto l’anno e gira svagato intorno al gol
con il suo caravan. Ha il nome giusto ma non il messaggio che trasmette
ultimamente sulle radiofrequenze della partita, speriamo in un
massaggio almeno, non dico di essere profetico e quindi neanche
jovetico, ma forse un massaggio ayurvedico potrebbe essere proprio
quello del suo destro a girare sul secondo palo. Fatale invece sarebbe
rimanere ancora al palo, o anche solo prendere un altro palo, mentre il
Milan si arrampica su Balotelli come fosse il palo della cuccagna. La
chiave della partita di domani sera dovrebbe essere proprio questa,
troverà Jovetic l’area di sosta attrezzata di gol per scendere
finalmente sulla partita? Anche solo per scaricare il suo rendimento che
è finito dentro al WC chimico. La chiave d’accensione del quadro ce
l’ha nella sua pinacoteca dove espone talento in una permanente speriamo
chiusa solo per qualche inconveniente tecnico, magari anche tattico, e
se sarà veramente il camper il mezzo giusto per entrare in nuova
vittoria mi sembrerebbe più scontato di un "fuori tutto”, anzi sarebbe
addirittura fuori luogo come una decisione senza cittadinanza, se
Montella non facesse giocare Compper, che mentre si presenta al
campionato potrebbe dare qualche ripetizione d’italiano a Cassano visto
che ci sono stati gli scrutini da poco. Sissoko poi a difendere il
vantaggio, El Ham che potrebbe entrare dritto dentro allo stagno
difensivo nerazzurro togliendosi dal ristagno di un ruolo da comprimario
per sorprendere Ranocchia in tutto il suo gracidio. Insomma, abbiamo
frecce importanti al nostro arco, piacevolmente spettinate come la
nostra idea al vento caldo di un libeccio pervaso di ottimismo che
prevede nella sua sceneggiatura originale il ritorno al gol e al suo
ruolo di prima di donna di Stevan Jovetic, il perfetto inserimento dei
nuovi capaci di presentarsi con autorevolezza e addirittura di risultare
alla fine anche decisivi. Rilanciamoci come una freccia, basta che non
sia quella rossa di Trenitalia però, ieri che ho dovuto tagliare
l’Italia come fosse roast beef ho usato Italo come coltello, e seduto su
Poltrona Frau ho pensato anche un po’ a Sau, lo devo confessare, ho
visto che siete in forma, che ora c’è anche Max, e se poi c’è qualcuno
che non ama l’arco e le sue frecce perché per lui l’arco è solo quello
di San Pierino, può sempre scegliersi la seconda foto perché questo è un
blog democratico come solo Bersani può esserlo, e pensare così di sparare pallottole di ottimismo comodamente seduto sulla sua poltrona
rivestita di metafore in pelle per fare streaming sulla vittoria. E per
trasformare l’ecopelle di un pensiero in vittoria in carne e ossa che
faccia eco, ci vogliono uomini con le palle, o forse più semplicemente
le palle gol.