A
proposito di tragedie come quella di ieri sera e anche per chiudere il
discorso sulle elezioni, al PD non è mancato tanto Renzi quanto
Zamparini, e siccome in Italia non c’è nessuno che si dimette, a Bersani
ci avrebbe pensato lui esonerandolo, tutti attaccati alla poltrona
come del resto anche Viviano alla linea di porta, con una paura matta di
abbandonarla per la preoccupazione evidente di veder arrivare Neto
saltellando come un grillino. Una squadra presuntuosa che è andata in
sofferenza nel secondo tempo fino a sparire definitivamente come
Gianfranco Fini, Cuadrado e Toni sbagliano clamorosamente, peggio di
loro hanno fatto solo gli instant poll, con Toni poi che sull’ultimo
stacco di testa dimostra fino in fondo di essere un ex proprio come
Tonino Di Pietro. La Fiorentina del secondo tempo è sembrata una squadra
di brodi con l’aggravante del temperamento di Prodi, mentre
l’indemoniato Diamanti organizzava il Vaffanculo-Day sotto le finestre
di Montella che fa la prima sostituzione quando ormai è notte fonda e la
Fiorentina è già di ritorno da Bologna, mettendo il ruotino dopo la
quarta foratura consecutiva in trasferta del duemilatredici. E’
veramente un peccato aver buttato alle ortiche l’occasione di superare
l’Inter e agganciare il Milan dopo un primo tempo al quale è mancato
soprattutto il raddoppio e avremo preso il premio di maggioranza in
classifica invece che alla Camera, e la squadra probabilmente anche il
premio partita. C’è delusione sulle cause oscure di questa sconfitta
come del resto a Botteghe Oscure sulle cause di una vittoria che non
permette di governare, come del resto chi non ha saputo gestire il vantaggio e
approfittare delle difficoltà di un Bologna che andava affossato e
invece gli si è dato la possibilità di recuperare come ha fatto
Berlusconi, invece dell’Imu avremmo dovuto promettere ai tifosi di
restituire la squadra nel secondo tempo invece di lasciarla negli
spogliatoi, senza più manovra se non la spending review di Monti. No, la Fiorentina di
ieri sera non ci è piaciuta nell’atteggiamento, come se dopo aver fatto man bassa con l’Inter, tale e quale a
Grillo con i voti della destra e della sinistra, e dopo la scarpetta
del gol di Ljajic ci fossimo slacciati i pantaloni, satolli,
dimenticandosi di essere una squadra e anche di avere i pantaloni slacciati, e
così una volta alzati per pagare il conto salato
della sconfitta, sono calate le braghe che hanno mostrato le zampe gialle tipiche dei polli. Promuovo la
squadra del primo tempo con riserva per la mancanza comunque di
concretezza nel non aver saputo chiudere la partita, e la boccio nel
secondo tempo dove ci metto anche uno stranamente stralunato Montella,
quasi uno Stramaccioni, suonato come un pugile o meglio ancora come Pier
Ferdinando Casini. L’amarezza si fa strada, fortunati coloro che il
mercoledì mattina hanno la pulizia delle strade, così perlomeno avranno
potuto parcheggiare la sconfitta lontano da casa e magari stamattina ritrovarla smacchiata come un giaguaro.