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mercoledì 27 febbraio 2013

Pulizia strade

A proposito di tragedie come quella di ieri sera e anche per chiudere il discorso sulle elezioni, al PD non è mancato tanto Renzi quanto Zamparini, e siccome in Italia non c’è nessuno che si dimette, a Bersani ci avrebbe pensato lui esonerandolo, tutti attaccati alla poltrona come del resto anche Viviano alla linea di porta, con una paura matta di abbandonarla per la preoccupazione evidente di veder arrivare Neto saltellando come un grillino. Una squadra presuntuosa che è andata in sofferenza nel secondo tempo fino a sparire definitivamente come Gianfranco Fini, Cuadrado e Toni sbagliano clamorosamente, peggio di loro hanno fatto solo gli instant poll, con Toni poi che sull’ultimo stacco di testa dimostra fino in fondo di essere un ex proprio come Tonino Di Pietro. La Fiorentina del secondo tempo è sembrata una squadra di brodi con l’aggravante del temperamento di Prodi, mentre l’indemoniato Diamanti organizzava il Vaffanculo-Day sotto le finestre di Montella che fa la prima sostituzione quando ormai è notte fonda e la Fiorentina è già di ritorno da Bologna, mettendo il ruotino dopo la quarta foratura consecutiva in trasferta del duemilatredici. E’ veramente un peccato aver buttato alle ortiche l’occasione di superare l’Inter e agganciare il Milan dopo un primo tempo al quale è mancato soprattutto il raddoppio e avremo preso il premio di maggioranza in classifica invece che alla Camera, e la squadra probabilmente anche il premio partita. C’è delusione sulle cause oscure di questa sconfitta come del resto a Botteghe Oscure sulle cause di una vittoria che non permette di governare, come del resto chi non ha saputo gestire il vantaggio e approfittare delle difficoltà di un Bologna che andava affossato e invece gli si è dato la possibilità di recuperare come ha fatto Berlusconi, invece dell’Imu avremmo dovuto promettere ai tifosi di restituire la squadra nel secondo tempo invece di lasciarla negli spogliatoi, senza più manovra se non la spending review di Monti. No, la Fiorentina di ieri sera non ci è piaciuta nell’atteggiamento, come se dopo aver fatto man bassa con l’Inter, tale e quale a Grillo con i voti della destra  e della sinistra, e dopo la scarpetta del gol di Ljajic ci fossimo slacciati i pantaloni, satolli, dimenticandosi di essere una squadra e anche di avere i pantaloni slacciati, e così una volta alzati per pagare il conto salato della sconfitta, sono calate le braghe che hanno mostrato le zampe gialle tipiche dei polli. Promuovo la squadra del primo tempo con riserva per la mancanza comunque di concretezza nel non aver saputo chiudere la partita, e la boccio nel secondo tempo dove ci metto anche uno stranamente stralunato Montella, quasi uno Stramaccioni, suonato come un pugile o meglio ancora come Pier Ferdinando Casini. L’amarezza si fa strada, fortunati coloro che il mercoledì mattina hanno la pulizia delle strade, così perlomeno avranno potuto parcheggiare la sconfitta lontano da casa e magari stamattina ritrovarla smacchiata come un giaguaro.