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martedì 5 febbraio 2013

E' Mati-matico

E’ matematico che il web tira di più quando la Fiorentina perde, perché una sconfitta è come le ciliege, una tira l’altra, e ti da la possibilità di sputare su qualcuno invece dei noccioli. Dopo un rovescio il terreno diventa bello scivoloso, ambiguo come i personaggi bianconeri di Bruce Weber, e come Ela Weber, il web quando si perde tira più di un carro di buoi. E’ matematico che c’è sempre una colpa da assegnare ai Della Valle, in questo caso anche quando si vince, magari vivisezionando un’ esultanza troppo contenuta dopo un gol, che sa tanto di ridimensionamento, non a caso i teoremi di Pitagora ed Euclide vengono utilizzati come sonar per scandagliare la smobilitazione nascosta tra gli scheletri dell’armadio. Anzi, è talmente ancora così scottante il tema, che tra i teorici della pontellizzazione il focus si è spostato, e oggi non ci si chiede più se è nato prima l’uovo o la gallina per concentrare invece la spinta intellettiva a capire se sono nate prima le Hogan o le Tod’s. E’ matematico che il rigore al Milan sia derivato da una sudditanza psicologica che come canta Battiato gira tutto intorno a una stanza mentre si danza, e la stanza è quella dei bottoni da dove fuoriesce puzzo di marcio come quello di un derivato del Monte dei Paschi, e se oggi Berlusconi ha la copertura economica per restituire l’Imu agli italiani è solo perché i Della Valle spazientiti dagli inconcludenti Giani e Nardella, presteranno i soldi in cambio della cementificazione della Cittadella uno, due, tre, quattro e cinque da costruire alle porte di Pioltello, tanto per gli spostamenti veloci c’è Italo. Ed è matematico che il Berlusca restituirà non solo l’Imu ma alle prime cento telefonate restituirà anche tutte le bottiglie di vino che sanno di tappo. E’ matematico che se Borja Valero era “bono” non lo compravamo noi, e qualsiasi argomento riguarda i Della Valle non è “bono”, come anche i dischi degli U2 in possesso dei marchigiani sono versioni senza la partecipazione di Vox, e non è semplice vox populi. Era matematico che giocando bene prima o poi si sarebbe tornati a vincere, Jovetic a segnare, Viviano a parare, come del resto anche Massimo Mauro prima o poi comincerà a parlare di pontellizzazione. E se la matematica non è un opinione lo è invece, e personale, il fatto che il Milan abbia fatto un operazione uguale e contraria a quella della Fiorentina con Rossi, la scelta cioè di un giocatore come Balotelli che fa la differenza da subito senza prendere in considerazione gli aspetti fuori dal campo, tanto l’importante sono le elezioni politiche. Ed è matematico che qualcuno usi l’argomento per scolpire a bassorilievo il proprio basso entusiasmo verso la proprietà, magari anche esaltando società come la Lazio che proprio dopo questo mercato si ritroverà a giocare senza Hernanes per un mese e Klose per due, con due competizioni da portare avanti, e mentre oggi si esalta la Lazio, se fosse successo alla Fiorentina si sarebbe parlato di dilettantismo e di braccini corti. Come è anche vero che gli exit poll danno proiezioni che vedono comunque i marchigiani in netto recupero, tanto che i nasi e le parrucche di Moena verranno riciclati per il carnevale. E se tra la tradizione di chi vuole la schiacciata alla fiorentina e chi invece ci vuole anche la crema chantilly tra la schiacciata e la tradizione, è matematico, anzi è tradizione che ci sia sempre chi “buba” o che cerca le more di gennaio. Perlomeno a Firenze è matematico. E la matematica a Firenze è un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Perché per qualcuno con i Della Valle i conti tornano mentre per altri i Della Valle sono come una lavatrice che ti restituisce sempre molto meno di quello che gli dai. Anche dopo la centrifuga delle emozioni di una vittoria.