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sabato 9 febbraio 2013

Brividi

Ovvia su, ci siamo, anche se “ovvia” l’è espressione poco inglese proprio invece mentre andremo a giocare subito dopo aver inzuppato il lampredotto dentro al tè delle cinque, dopo cioè una bella tazza d’infuso che potrebbe essere bianco, verde come la salsa verde del lampredotto ma anche nero, dipende dall’atteggiamento più che dell’umore con il quale andremo ad affrontare la vecchia baldracca del calcio italiano. Una tazza per una partita che almeno per noi sa parecchio di coppa, molto più di una semplice idea è quella che ormai mi frulla nella testa e che cerco di mimetizzare sempre più a fatica, e come si può vedere nella foto non ci riesco benissimo, perché come il cane somiglia al suo padrone io somiglio sempre di più al mio desiderio, tanto che la Rita molto spesso mi spolvera involontariamente. Ma torniamo alla madre di tutte le partite, che lieviterà nell’attesa come il lievito madre, e che non è per forza la madre di Massimo Mauro alla quale, povera donna, ultimamente fischiano le orecchie come le gomme del figlio quando parte in tromba con l’ennesima stronzata. Ma a proposito lui tromba? Interrogativo che vorrei fugare sostituendolo fuggendo dall’ansia, dalla distanza che ci separa dalla partita, sciogliendo tutti i nodi che ancora sono da sciogliere, speriamo effervescenti e in un bicchiere mezzo pieno. Chi gioca gioca basta che sia consapevole dell’importanza di una partita che solo per un breve periodo è stata fatta passare per una come le altre, oggi recuperato invece pienamente il disprezzo per l’avversario a coste fini come il suo uccello, Firenze ritrova lo spirito giusto per affrontare l’arroganza del calcio, con fierezza, e come in tutte le battaglie che si rispettano anche il Generale Diego è sceso dalla rampa del suo calzaturificio per andare a trovare le truppe, a incitarle e motivarle con la forza del cachemire, speriamo che l’effetto charmant del marchigiano re dei marchi possa essere lo stesso di quando scelse di scendere a valle invece che a Tor di Valle prima della partita col Milan dello scorso anno. Tutto è pronto la squadra ha fatto la rifinitura in maniera serena ma convinta, io invece trascorrerò la rifinitura alla Conad  e visto che c’è anche il “bis”  potrei approfittarne per mettere nel carrello un tre a due esterno come l’ultimo che tanto ci fece impazzire di gioia. Sento pur nel silenzio del sabato mattina che potrebbe essere la partita di El Hamdaoui, e subito un brivido mi scorre lungo la schiena, veloce, un brivido insomma che va in culo alla Salerno-Reggio Calabria per andare dritto nella direzione giusta, quella del significato vero che questa partita ha sempre avuto per i tifosi Viola, e che proprio il Brivido Sportivo meglio di altri ha saputo racconatare col “ Leoni sempre, Agnelli mai”.