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domenica 1 marzo 2015

Sono in forma sbagliante (e anche un'onda può ghiacciare)


Quello che hanno fatto i tifosi del Feyenoord a Roma, seguiti dai jihadisti Isis al museo Ninive di Mosul, non sono altro che le linee guida applicate dai nostri ministri della cultura. E di Governo in Governo, di macerie in macerie si è arrivati anche a Parma, con tre cambi di proprietà e cinque presidenti  in meno di tre mesi; ogni giorno a Collecchio pignorano qualcosa, panchine dello spogliatoio, computer, furgoni, apparecchiature mediche. Il tutto mentre c’è un frontaliere che si muove fra l'Italia e Slovenia che aveva promesso il pagamento degli stipendi entro il 16 febbraio, al 28 febbraio c’è solo qualche Jihadista mescolato ai tifosi del Feyenord, tutta gente di buona volontà che trovandosi bene tra le macerie del nostro calcio, aiutano gli ufficiali giudiziari a smantellare il centro sportivo. Galliani, distolto per un attimo lo sguardo dallo scadenzario dei giocatori a fine contratto, dopo lo zero a zero di prestigio a Chievo, sta pensando di partecipare all’asta dei palloni. E la Lega? La Figc? Seguono le linee guida tracciate dai ministri della cultura, con un comunicato che recita: “il sistema di controlli del calcio italiano è fra i più efficienti d'Europa" e che "d'ora in avanti la vigilanza sarà ancora più rigorosa" (si dice che l’abbia scritto Lotito in latino e che ci possa essere stato qualche problema di traduzione). I giocatori del Parma sono sulle barricate (non riscuotono da 7 mesi e sostengono che il comunicato l’abbia scritto Woody Allen), minacciano lo sciopero, e per solidarietà le squadre di A potrebbero entrare in campo con 15 minuti di ritardo. Come dei comuni pendolari in arrivo alla stazione di Santa Maria Novella. Insomma, una montagna di debiti nascosti sotto il tappeto, difficili da trovare anche per chi ha un sistema di controlli tra i più efficienti d’Europa (chi è che oggi si prende più la briga di sbattere i tappeti?). A me sembra comunque strano, sarà che ho un tappeto troppo piccolo, o forse solo che non riesco a nascondere niente, neanche un ricordo, che c’è subito una canzone che lo ritrova. Magari una di Gino Paoli, anche lui con qualche problema di nascondigli. E’ così che poi diventano quattro amici al Tar. E prima di andare a provare a vincere a Milano devo fare una considerazione amara, ripenso a quando ci lasciarono fallire perché allora ancora non c’era un sistema di controlli tra i più efficienti d’Europa. Il fax colombiano che non arrivava mai non trovò la solidarietà neanche tra i narcotrafficanti del cartello di Medellin. Neanche 5 minuti di ritardo ci dedicarono. E’ proprio cambiato  tutto, e forse è per questo che nel calcio danno fastidio le persone che sorridono come Montella, ma che cazzo avrà mai da sghignazzare, gli stadi sono vuoti, le partite iniziano in ritardo, ci sono i Della Valle e il Carpi a rompere i coglioni. Era meglio quando era peggio. Le società potevano fallire senza che ci fossero tutti questi sistemi di controllo così efficienti, insomma, cinquant'anni fa avevamo la televisione in cucina, adesso abbiamo la cucina in televisione.
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