Dopo che ho inveito contro il sorteggio Uefa per via dell’ennesimo derby italiano, anche se Verona è una trasferta comoda, a maggior ragione vi domanderete come avrò fatto a leggere i significati veri di questa squadra tra le pieghe del progetto tattico di Montella. Anche se per qualcuno erano diventate delle piaghe da decubito. Da medicare con unguenti il cui principio attivo era l’Esonerox. Oltretutto dopo che, reo confesso, è venuto fuori che non capisco sostanzialmente una sega. E non c’è nessuna ironia in queste mie parole, perché non siete i soli che mi dicono che non capisco una sega. L’unica che grida ancora la mia innocenza è mia madre, ignara, che ama gli "scarrafoni" e che quindi non fa testo ma solo musica. Mia moglie è stata meno sveglia di voi, e se ne è accorta in ritardo. Ora c’è un figlio e una faglia tra di noi che le impedisce di avere stima di me. In molti si sono dati delle risposte declinando tutto al fatto che sono un adoratore e come tale sposo le idee di qualcuno a prescindere. Le cavalco passivamente. Sono un’ameba. Una spugna. Una moquette che raccatta polvere. Ed è solo una botta di culo se Marin non era fisicamente a posto, e l’essere salito sul carro giusto è comunque considerato in maniera negativa. Proprio perché l’ho fatto dal capolinea, perché sono un portoghese che viaggia senza biglietto. E l’unica cosa buona e giusta che avrei dovuto fare sarebbe stata quella di obliterare il cammino del tecnico con tanto scetticismo. Del resto anche chi si è accorto per primo che la terra era rotonda s’è preso di adoratore. Vorrei invece raccontare qual è la mia verità. Quali i miei perché. Intanto non sempre sono salito sul carro giusto, confesso che prima di questo avevo aperto un altro blog “Frizzi e lazzi mentre sposto la Dalla Chiesa al centro del paese”, che aveva lo scopo di promuovere, con scritti mirati, il riavvicinamento tra Fabrizio Frizzi e Rita Dalla Chiesa. L’ho chiuso per protesta quando l’hanno fatta fuori da Forum e dopo che mia nonna si è sentita male dal dispiacere. Un altro mio blog aveva lo scopo di cambiare il nome della Terra in Mare viste le percentuali di superficie interessata, a prescindere dalle sue presunte rotondità per non ritornare sempre su quella vecchia polemica. Come aggravante c’è anche il fatto che non ho studiato molto, e quel poco che ho studiato l’ho studiato poco. Per dirvi di quale livello d’istruzione stiamo parlando, posso dire che del metodo Montessori mi ricordo solo le Mille lire. Comunque per tornare al perché vero ho sposato con successo l’idea tattica del Mister c’è una sola risposta. Sono sempre stato il primo ad arrivare, e naturalmente non per apertura mentale, ma per il fatto che casa mia era in posizione strategica. Sono furbo. Abitavo in largo Anticipo.