Le persone vanno e vengono, qualcuno le fermi. E’ il pensiero di Padoin riferito a Salah, che riporto per sottolineare come anche un difensore della Juve può avere pensieri profondi. Forse più incubi che pensieri, ma che esprime un disagio sociale pur essendo un giocatore di un sociale importante. E’ la prova che la Juve è come i soldi, non fa la felicità di Padoin, che sicuramente guadagna tanti soldi. E a proposito di prove, le tette sono invece la prova che gli uomini come Padoin possono prestare attenzione a due cose contemporaneamente. Mentre però Salah s’invola verso la porta. In una recente intervista a “Hurrà Juventus” il difensore ha dichiarato che “Il dovere mi chiama ad una marcatura più stretta sull’egiziano, ma quando ho giocato contro la Fiorentina all’andata, il giorno prima ero stato al cinema e mi ero dimenticato di aver messo il silenzioso”. Questa è la storia di un giocatore rimasto scioccato da un’esperienza che lo ha segnato più ancora di Vidal, anche se il cileno è stato segnato più che altro dai tatuaggi. In questa sosta di campionato stanno cercando di rincuorarlo in vista della semifinale di ritorno, ma lui dopo l’esperienza di marcatura più dolorosa della sua carriera ha tre 3 cose che sono diventate troppo infinite: il campo quando Salah scatta, il campo, mentre una volta era l’universo, la velocità dell’egiziano mentre una volta era la stupidità umana, e lo stomaco quando mangia pistacchi. Oggi infatti mangia pistacchi su pistacchi per dimenticare, sfruttando il fatto che sono analcolici. Poi è passato alle cose che non si possono misurare: la capacità' di Mohamed di mantenere il pallone attaccato al piede, mentre prima c’era solo l’immensità del cielo, l'amore per l’anticipo perché prevenire è meglio che curare, quando prima di quella partita, immenso era solo l’amore di una madre, mentre l'impopolarità di D'Alema non ha subito variazioni. Nell’armadietto dello spogliatoio Padoin ha attaccato un poster di Salah con la lingua di fuori, lo usa per esorcizzare le sue paure, e gli si rivolge in una sorta di pensiero liberatorio “Di te mi piace che compari d'improvviso, rimescolando tutte le marcature. Di te odio che sparisci d'improvviso con la palla incollata al piede, lasciando a me tutto il disordine mentale”.