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venerdì 13 marzo 2015

Bada Badelj!!

Un ottima Fiorentina solo per trentacinque minuti però. Poi la squadra si è piano piano allungata lasciando ripartenze importanti alla Roma. Ljiajic ci ha graziato due volte, mentre sempre più stanchi e sempre più lunghi arrivava il pareggio della Roma. Chiaramente irregolare. In quel momento ho detto qualcosa di forte, tra il colorito e lo scurrile, lasciando così l’onere d’indovinare chi passerà il turno a una veggente sordomuta che prevede il futuro leggendomi le labbra. Dopo il periodo delle sbornie arrivano implacabili i mal di testa, dall’esaltazione al suo contrario, passando dal quattro a zero fino al colpo di testa di Keita. Ma io che ci sono a fare? Nel mio circumnavigare gastronomico ho imparato come supplire a certe carenze, e per compensare, per arrivare realmente alla felicità completa senza per forza sfogarsi con tizio e con caio, il mio consiglio è quello di friggere il cioccolato. Qualcuno mi dirà che friggere è da terroni, no, solo se si friggono gli avanzi di Natale si può essere considerati tali, e comunque sempre dopo averli anche grigliati. Friggere la cioccolata unisce due grandi godurie, due must della felicità, e quando occorre lo si fa per stordirsi, per dimenticare per esempio chi non è in lista Uefa. Per dimenticarsi l’arbitraggio che a me è la cosa che è piaciuta meno. Poi con lo scrocchiare sublime della cioccolata fondente sotto i denti affiorano subito le positività gustative, il cibo è consolatorio, del resto Neto è riuscito a tenerla ancora aperta, e a Roma se riusciamo a schierare un centravanti accanto a Salah abbiamo le nostre buone possibilità di passare il turno. Come del resto è già successo in coppa Italia. La Roma non avrà Nainggolan e questo spero possa costare caro, portare problemi come a noi li ha portati l’uscita del Pek che ha costretto Montella a dirottare al suo posto Badelj, che da interno invece sta giocando alla grande. Perché il croato riesce a giocare con gli attaccanti, riesce a trovarsi magicamente sulla linea di passaggio avversaria all’origine delle loro azioni, e a suggerire con i suoi movimenti il passaggio in verticale ai compagni. Una volta arretrato lui si sono dissolti anche Ilicic e Salah, troppo distanti dal gioco, mentre in avvio erano stati protagonisti. E poi un altro consiglio che sta a cavallo tra il sociale e il faceto, sempre per quella vecchia  storia del bicchiere mezzo pieno. Si può essere positivi e guardare a un pareggio interno con gol, anche se la partita europea da un certo peso alla squadra che lo realizza in trasferta. Come? Semplicemente andando a segnare a Roma. Lo so, sembra l’uovo alla coque di Colombo, ma è così. Le cose vanno viste sempre dall’angolazione più favorevole, e adesso il consiglio. Quando siete  soli a cena, circondati da coppiette. Per non dare nell'occhio ordinate subito due birre.