Grazie a Salah e a Diamanti (Gilardino ci scuserà per la momentanea discriminazione) il nostro mercato è passato nel giro di pochi giorni dal dramma all’euforia. Possiamo quindi tranquillamente fare riferimento ad una sorta di folgorazione sulla via di Damasco. Tipo la conversione di San Paolo avvenuta lungo la strada che porta appunto alla capitale della Siria. In quel tempo Saulo era un persecutore di cristiani (Doni, Lucarelli, Ronaldo ecc), era diventato per loro un vero terrore. Per la cattura dei cristiani un giorno si stava recando a Damasco, ma lungo la strada cadde da cavallo ed udì un voce che diceva “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti ?” Era Gesù che parlava. Saulo dopo l’accaduto divenne cieco e restò a Damasco per alcuni giorni in terapia all’oftalmico, fino a quando Anania, un esponente della comunità cristiana del posto, mandato da Gesù, lo guarì con un collirio per occhi rossi. Ribattezzato Paolo come Di Canio, iniziò a diffondere in tutto il mondo la parola del Signore. E così stasera ci sintonizzeremo oltre che con gli occhi non più arrossati grazie alle formulazioni di Anania che non richiedono normalmente prescrizione medica, essendo destinate al miglioramento di un disturbo transitorio, legato per esempio ad insulti atmosferici o alla penetrazione di un corpo estraneo nell'occhio (es. ciglia o lente a contatto), ci sintonizzeremo soprattutto con lo spirito di chi è stato illuminato, o meglio, fulminato soprattutto da Salah. Anche se più che al Tottenham c’è da stare attenti al fatto che sulla via di Damasco oggi è più facile esse fulminati da un cecchino. Insomma, la squadra dopo aver ceduto uno dei suoi giocatori più forti si ritrova ad avere più equilibrio e una serie di soluzioni là davanti che prima non aveva. Si ritrova ad avere più entusiasmo e consapevolezza della propria forza. Così come Montella che ha deciso improvvisamente di rendere più efficace il suo gioco, anche lui caduto dal cavallo a dondolo ha evidentemente battuto la testa, da quel momento in poi sono apparsi Diamanti e Salah che hanno cominciato a fare i movimenti giusti e a suggerire ai centrocampisti la strada del Signore. Così anche Vincenzo ha cominciato a diffondere la verticalità rinunciando allo sterile possesso palla fatto di orizzonti foschi e di orizzontalità fitta come certi boschi. Unica nota stonata se ci fosse Neto, devo dire che mi dispiacerebbe un po’, lo troverei come il ketchup nel lampredotto. Non so, il suo nome mi evoca ormai solo cose spiacevoli, così come quando sento che l'ISIS è alle porte di Roma, penso a un nuovo centro commerciale di Caltagirone.