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lunedì 9 febbraio 2015

Certi giocatori devono smetterla di essere decisivi


La vittoria nasce in gran parte nel primo tempo nel quale la Fiorentina riesce a incassare il pressing dell’Olanda senza andare in svantaggio. Morales della favola ci occorrono comunque tre gol per piegare gli orange, a dimostrazione di quanto sia stato difficile vincere, e quanto scorbutica risulterà alla fine la squadra di Colantuono. Punti preziosi che hanno un retrogusto invitante, quello di far apprezzare meglio anche il mercato di gennaio, grazie a Diamanti, ma anche alla facilità di fare calcio senza pregiudizi, con la quale si è presentato Salah nel nostro campionato. Se l’egiziano ha debuttato dopo solo un quarto d’ora dall’atterraggio significa che Marin aveva qualche problemino. Montella ha avuto il merito di saper cambiare volto alla squadra nella ripresa, ma se l’ha dovuto fare significa anche che ha dovuto rimediare a qualcosa che aveva comunque non completamente indovinato. Giuste le sostituzioni di Borja Valero e di Joaquin entrambi sottotono, e difesa ballerina soprattutto per la mancanza di filtro a centrocampo, con Tata in difficoltà su ogni cross e su ogni rinvio. A parziale scusante della squadra c’erano da smaltire ancora le tossine della partita di coppa, Fiorentina che infatti parte con la stessa formazione di Roma a parte il Pek, che una volta in campo ci ha permesso di ritornare ad essere padroni della partita. Più di tutti mi ha impressionato Zappacosta dell’Olanda. Bellissimo il trio là davanti con Diamanti, Gomez e Salah, se si pensa che c’è ancora fuori Rossi, e che Mati Fernandez ci delizia con giocate come quella sul gol vincente di Pasqual, c’è da stropicciarsi gli occhi una volta gestito fisicamente anche il delizioso Joaquin. Settimo risultato utile consecutivo dopo Parma tra campionato e coppe (cinque vittorie e due pareggi), e molte più soluzioni negli ultimi trenta metri con questi uomini, giocatori rapidi e tecnici, veloci anche di testa, non ce ne vorrà Cuadrado se cercheremo di consolarci così. Poi c’è da decidersi una volta per tutte circa i meriti e demeriti da assegnare ad un allenatore, comunque singolare quel certo modo di valutarne l’operato se i cantuccini sono finiti e rimangono solo i pregiudizi da inzuppare nel vin santo. E’ curioso verificare che a seguito di una sconfitta lo si mette in croce e a seguito di una vittoria si rincara la dose evidenziando la giocata del singolo per cercare di allontanarlo dai meriti di quella vittoria. Giocata del singolo che quando non avviene non è colpa del singolo che magari fa tardi la notte, o tromba dopo aver fatto tardi la notte, no, è sempre colpa dell’allenatore che non è in grado di metterlo in condizione di fare la giocata del singolo. Quando invece il giocatore fa la giocata vincente la colpa è comunque dell’allenatore che in mancanza di una manovra seria lo costringe a fare il lavoro per cui è pagato, invece di fare sempre tardi la notte o trombare dopo aver sempre fatto tardi la notte. Lionel Messi risulta ad oggi uno dei peggiori nemici degli allenatori, bestia nera non tanto degli allenatori avversari, ma soprattutto dei propri. Non a caso Guardiola è stato costretto ad andarsene e Carlo Ancelotti convive con Cristiano Ronaldo accettando a malincuore la sua capacità di decidere le partite, oltretutto, come se non bastasse l'essere così decisivo ai danni di Carletto, è anche un serio professionista che non fa nemmeno tardi la notte o tromba dopo aver fatto sempre tardi la notte. Il calcio non lo fanno più i bravi calciatori come una volta quando c’erano Maradona e Baggio, una partita non è più il frutto delle grandi giocate dei protagonisti, il calcio di oggi è solo il risultato di numeri come il 4 3 3 o il 3 5 2, di sostituzioni sbagliate, lavagne scarabocchiate e gesti dalla panchina che incidono sulla partita per lo 0,01%. Mi domando e dico come mai certi giocatori più fanno la differenza e più guadagnano, ci vorrebbero allenatori più preparati che non costringessero certi giocatori a fare quello che poi costringerà i presidenti a svenarsi per pagargli gli stipendi. Gente come Diamanti, sono giocatori schifosi in grado con una finta di spiazzare intere difese, sono loro la vera rovina degli allenatori.