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venerdì 6 febbraio 2015

La realtà quadrilatera

Per la prima volta mi sono calato nei panni del cronista d’assalto, e non usando i DPI mi sono fatto male cadendo rovinosamente su mille refusi. Anche se i DPI a me non sarebbero serviti a molto  in quanto sono cronista nel senso più cronico dell’essere bischero. A Firenze rende bene anche il termine “fava”, di fatto un giudizio ancora più terminale. L’inchiesta macchiata con la mia logica surreale ha lo scopo di evidenziare i tratti comuni di depressione che attraversano in maniera trasversale fasce intere di tifoserie. Il mio tentativo maldestro è quello di dimostrare che c’è chi sta anche molto peggio di noi. Malgrado Montella e Cognigni. Mio nonno Gastone dopo aver comprato il brodo di trippa mi diceva sempre “Pensa a chi sta peggio di te”. Io non ci credevo perché a dirmelo era un uomo con dei tubicini nel naso e con un fiasco in mano. Solo dopo aver capito che quell’uomo aveva l’asma sono andato in cerca di verità che rendessero meno amaro il nostro presente, è per questo motivo che vorrei segnalarvi per primo l’intervento di Ranocchia sul fallo laterale del Napoli che ha permesso a Gonzalo Higuain di eliminare l’Inter. Una realtà più brutta non solo della cessione di Cuadrado, ma anche degli incubi di Edgar Allan Poe. Che non è quello dell’Udinese. Vorrei proporvi il mercato delle milanesi, la contestazione alla Roma solo per citare alcune realtà che sulla carta dovrebbero essere più felici della nostra. La probabile morte del Parma. Insomma non possiamo in quanto tifosi pensare a un mondo ideale fatto sempre di due a zero, guardiamo anche le nostre compagne e quanti problemi devono affrontare ogni giorno nel tentativo di disciplinare i propri capelli ribelli. Problemi tali e quali ai nostri di tifosi insoddisfatti, chi li ha lisci li vuole ricci e viceversa, chi ha Gonzalo vorrebbe Ranocchia. Forse. Santon oppure Roberto Carlos? Quanto dura poi una messa in piega? Più o meno di una panchina del Milan? Non esiste il mondo delle fiabe dove la fata si sveglia la mattina con la messa in piega già fatta. Nella vita c’è sempre una cresta di Nainggolan o Hamsik. E’ consigliabile quindi di prendere atto della propria realtà il prima possibile per imparare ad accontentarsi. Per vivere meglio. Ci saranno sempre generi alimentari definiti comuni non a caso, dove è inutile cercare il fascino del grande brand. Non c’è la farina di Prada oppure lo yogurt di Tiffany, bisogna sapere che in rosa piuttosto che nella credenza c’è anche la faccia a culo di Ilicic. Diciamo pure che questa mia inchiesta propone un modo nuovo di vedere le cose, una nuova dimensione dell’essere che si colloca tra la medaglia che ha sempre e solo il suo rovescio e la palla rotonda che invece destabilizza proprio per i suoi troppo democratici e infiniti scenari. Per vivere meglio, visto che spesso ci rimane difficile cambiare il punto di vista sulle cose, e per guardarle dalla giusta angolazione a volte bisogna cambiare prospettiva, cosa che in curva Fiesole la prospettiva è quella di non vedere comunque niente, il mio consiglio è di girare quelle cose. Quando si dice un giocatore flessibile, intercambiabile, in grado di ricoprire più ruoli. Quello di cui un tifoso ha più bisogno è di una realtà a 4 lati, in modo da ruotarla fino a trovare il proprio punto di vista preferito.