Il fatto che giochi Neto contro il Tottenham è come quel momento imbarazzante in cui discuti con qualcuno, te ne vai sbattendo la porta, ma ti scordi qualcosa e sei costretto a tornare dentro. Personalmente provo del gran disagio. Un doloroso fastidio come calpestare a piedi nudi un pezzo del Lego. Come aver aggiunto un altro lunedì alla settimana. C’è il Bambi che ha scoperto il nome completo di Gesù dopo aver letto la notizia dell’infortunio di Tatarusanu, che ricordo gli era successo solo un’altra volta con Dio, quando aveva sbattuto il mignolino contro la gamba del tavolo di cucina. E’ la vita, il destino è cinico e baro, c’è chi sostiene che la sfortuna non sia cieca, ma che invece ci veda benissimo, io non so davvero cosa pensare, se comunque fosse davvero cieca, allora capisco anche perché sia sola come un cane. Anzi con il cane per ciechi. Comunque le sensazioni non sono buone, io a differenza del Bambi non bestemmio, accetto questa situazione come un doloroso suono di sottofondo, per capirsi meglio come quando sei a telefono con una persona cara ed improvvisamente senti il rumore dello sciacquone. A parte tutti i risentimenti del caso sono sicuro che Neto in fondo in fondo sia anche una brava persona, nel profondo, ma io non ho a portata di mano una pala per scavare. Mi scuserete questa indisposizione eccessiva verso Neto nuovamente in porta, ma la partita contro il Tottenham con lui a difendere i nostri sogni mi sembra innaturale, come chiedere un’insalata al McDonald o un abbraccio a una puttana. Boh, mi sembra tanto una cosa strana vederlo indossare ancora quella maglia, ma bisogna farsene una ragione, come quando finisce una storia d’amore e si cerca di salvare il salvabile. Anche se per farlo bisogna essere in due a provarci. E infatti mi è riuscito solo con una mia fidanzatina di via del Campuccio, quando dopo esserci lasciati ci ripromettemmo di rimanere cugini. Meno male che oggi mi consolo con lei. La Gaia non tradisce mai, eccezionalmente di martedì, anche se racconta di un pareggio doloroso. Anche se non so quale sia la pillola più amara da buttare giù ”Il calcio è malvagio . Ti seduce e ti abbandona come quella ragazza che ha chiamato la Polizia, “Ma se non volevi venire a letto con me perché ti sei seduta accanto sulla tramvia?” Questo è quello che ti succede quando ti danno un rigore e lo sbagli. Quando stai vincendo e il Torino pareggia proprio alla fine. Ho vissuto così solo un altro dramma nella mia vita, quando vidi mia moglie cercare su Google “Lezioni di ballo latino americano di coppia”, e sperai che avesse un amante. Vorrei tanto che il lunedì non fosse così amaro, che ci fosse solo il lampredotto, un mondo pieno di salsa verde dove la donna ideale non balla il latino americano, ma è una sorta di creatura mitologica. E quella che preferisco è la donna felice nelle pubblicità degli assorbenti”. Anche se è molto meglio lei del quadro.