Oggi mangio bene e bevo meglio, sono a Reggio Emilia con il mio Anthony Bourdain di fiducia. Un pugliese trapiantato a Bologna. Attilio sa tutto dei vini, la sua è una continua caccia all’IGT fuori dai grandi circuiti, lui ama conoscere il produttore e la storia del vino che sta bevendo. E’ una cisterna di sapere. Non è di Bari ma è barriccato. Attilio mi sorprende sempre. Il suo rammarico è solo quello di non essere riuscito ancora a farmi assaggiare una vendemmia 2024. E secondo lui ci vorranno ancora tanti anni di ricerca. E’ uno dei pochi che grazie alla sua enorme conoscenza enologica riesce a scrivere Schwarzennegger senza prima digitarlo su Google. Lui sostiene che questa capacità è stata sviluppata proprio grazie alla ricerca dei migliori Gewurztraminer. Stesse difficoltà. Mi sono accorto nel tempo che Attilio preferisce i bianchi, e questo un po’ mi ha insospettito, aldilà della ricerca della qualità degli stessi, secondo me c’è dell’altro. Molto più di una semplice preferenza di caratteristiche dell’uvaggio. Mi viene in mente una mia ex che continuava a dirmi di mettere il latte al cioccolato in fondo al frigo con la scusa di mantenerlo più fresco. Ho paura che sono un po’ razzisti. A prescindere da certe deprecabili intolleranze ai solfiti di colore, mi farà bene oggi staccare dal solito ambiente pieno di polemiche scaturite dopo pareggio interno con il Toro, lontano dall’ipotesi Neto, lontano da una vigilia carica di tensione. Di solito con Attilio la qualità del bere abbinata alla quantità (è un generoso) ci permette di affrontare temi personali anche delicati, insomma non parliamo solo della difesa a tre, e neanche della gestione del vantaggio in casa a 5 minuti dalla fine. Tantomeno se Messi sbaglia un rigore contro il Manchester diamo la colpa all'allenatore perché l'avrebbe dovuto far tirare a un altro più bravo di lui. L’ultima volta grazie a un Franciacorta rosè, mi ha raccontato che crescere un figlio fino a 22 anni gli è costato circa 250.000 €, e solo per le sigarette e l’alcool. Ma è contento di non essere Cognigni. E poi quando beviamo siamo anche molto meno ingessati, più liberi di mostrare aspetti del nostro carattere tenuti lucidamente nascosti dietro all’apparenza. Lui ama la Ribolla Gialla, la ama a prescindere dal fatto che un tipo di etichetta così tendente all'ocra lo infastidisce perché gli ricorda i cinesi, la ama perché lo libera completamente da certe inibizioni, ricordo che una volta pur indossando un vesto molto formale di Corneliani, riuscì a mandare un SMS a caso con scritto “Sono incinta”. Sarà che non ama i solfiti, Attilio è da considerarsi un puro, qualcuno lo potrebbe definire schietto, sincero, vero, insomma, con lui non ti viene mai ne il mal di testa, ne il bruciore di stomaco, e poi puoi guidare la macchina. Spero che anche oggi mostri ancora tutta la sua ingenuità, è così raro trovare una persona così biodinamica. Uno che non si accorda con la Juve, insomma. L’ultima volta era così entusiasta di aver trovato delle manette, una maschera ed una frusta nella camera della sorella. Non poteva credere di avere una Super Eroina in famiglia.