Uggioso e tattico il primo tempo che ha visto negli ultimi trenta metri una Fiorentina imprecisa e una Roma inconsistente. Piove sulla serata di coppa un inevitabile zero a zero. Secondo tempo invece bellissimo, lancio splendido di Badelj, uno squarcio di calcio nitido in mezzo all’umidità della capitale, poi cross di Pasqual e Gomez a far saltare il banco. Tedesco che ci prende gusto e affonda la Roma portandola dritta dritta verso la contestazione sotto una Sud arrugginita come una vecchia Alfa fabbricata nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Forse con un centravanti che finalmente la mette dentro anche la manovra troverà il suo naturale sbocco. Sbocco di sangue, invece, quello che sfocia dai cori giallorossi alla fine della partita. Forse Diamanti vale più di quello che avevamo pensato, tramortiti dalle aspettative per il grande nome che non arrivava. Forse anche Ilicic potrà tornare utile alla causa se l’atteggiamento sarà quello che ha messo ieri quando è entrato in campo. Nel secondo tempo la squadra è cresciuta molto dimostrando di non avere nessun problema di preparazione, a meno che Montella non alleni anche la Roma che mi è sembrata molto più sulle gambe della Fiorentina. I singoli, grande Pasqual che si accanisce sulle macerie di Maicon, Badelj tocca un miliardo di palloni anche sbagliandone molti, ma fa gioco, forse andava aspettato con più serenità di giudizio il suo inserimento nel campionato italiano, insomma, probabilmente era stato bocciato troppo frettolosamente. Savic perfetto anche nelle dichiarazioni d’amore alla Viola post partita, bene Tomovic che annulla Ljajic e Basanta più preciso del solito. Bravo ancora Tata che sembra ogni partita sempre più padrone della sua area. Bravo perché non era facile sostituire Neto, e farlo con questa autorevolezza. Bravo Vincenzo e complimenti per l’ennesima vittoria in trasferta, questa volta sbancando l’Olimpico in una partita da dentro o fuori. Brava la squadra che non sbaglia niente ed evita l’imboscata dei supplementari. Mi è piaciuto soprattutto Diamanti perché è arrivato con lo spirito giusto, un giocatore che oggi sopperisce alla mancanza di condizione fisica grazie alla grande personalità, insieme alla capacità di velocizzare il gioco là dove prima c’era ristagno, forse anche per questo, e lontano dallo psicodramma della cessione di Cuadrado, il mercato della Fiorentina, almeno in città, va riconsiderato. Sapendo che il Gila è una garanzia come un Rolex, e in attesa di Salah che ieri sera Pradé ha definito un giocatore molto importante, e poi c’è Rossi che purtroppo va considerato sempre l’acquisto più importante. Le premesse ci sono tutte per disputare un grande girone di ritorno, e avanzare il più possibile nelle coppe. E’ stato bello dare una lezione di calcio alla Roma sotto la loro pioggia, dove di solito non perdono, dove di solito non vinciamo, ed è bello essersi regalati la doppia sfida sempre piena di significati contro la Juve. Via si parte, il carro è pieno e io oggi sono a Innsbruck, poi in serata vado mangiare qualcosa e a festeggiare la vittoria sulla Roma, ubriacandomi. E prima di stordirmi coi malti e i luppoli di un birrificio artigianale, voglio ricordarmi di quando sono stato con Tommaso alla presentazione di Mario Gomez, che non era un miraggio di campione. In Maratona faceva un gran caldo. Che sete. Allora bevo felice.