Domenica riapre il Franchi e anche per questa stagione lo fa con una nuova veste che oggi riguarda la Maratona e lo spicchio dedicato ai tifosi ospiti. Un restyling studiato per rendere più confortevole la vita del tifoso costretto ormai da anni a vivere in cattività e senza nemmeno più la “cassatina”. Anni trascorsi a sedere su gradoni scomodi quando ci arrivi, oppure a cercare di raggiungere il tuo gradone scomodo montando in capo a qualcuno che vive già il suo disagio con gran dignità. L’intervento ha interessato soprattutto l’area del parterre che così finalmente avrà una copertura. Allo stesso tempo sono stati abbassati i vetri divisori. Tema questo che vede la Fiorentina in prima linea nel cercare di abbattere le barriere che dividono dalla passione. Finalmente la relazione potrà essere consumata senza la mortificazione di un preservativo di plexiglass che lascia intravedere ma toglie sensibilità. E non era nemmeno un preservativo antiriflesso. E’ stato fatto molto negli ultimi due anni per migliorare quello che era possibile considerati tutti i limiti strutturali e certi vincoli che a Firenze sono più dei vicoli. In attesa si spera di uno stadio di nuova concezione. Personalmente ci ho sempre tenuto parecchio al fatto che non ci fossero più le barriere e che potesse succedere, per esempio, quello che poi successe lo scorso anno quando Pasqual dopo un gol si gettò sui tifosi nel parterre di Tribuna. Insomma, sarò romantico ma a me piace abbestia, oltretutto la società ha fatto degli investimenti importanti per fare il lifting alla struttura, un passo pieno di acido ialuronico che ha reso molti tifosi però solo più acidi. Si, con la storia della pontellizzazione, e dei braccini esiste una parte di loro che è scontenta, inutile nasconderlo, e rumorosa marca il territorio della Rete. Oggi gira un documento dove si cerca di dimostrare quanto sia corta la lunghezza delle loro braccia e dopo l'esperienza del Colosseo si racconta nei dettagli l'uso sparagnino dei materiali, o addirittura la loro totale assenza come appunto a Roma dove al Colosseo non hanno messo nemmeno gli infissi e quindi c'è un gran riscontro. A Firenze dove si sono presi l'onere di restaurare la Venere del Botticelli, gira una foto del restauro all'interno del giardino della Soprintendenza che ne evidenzia la scarsa qualità. Si sostiene cioè che il restauro della Venere sia un po' troppo conservativo, e che le barriere siano scomparse, come le pietre di piazza Signoria, finendo cioè in qualche loro azienda per delimitare l'area della mensa. Io comunque sono contento perché ho sempre avuto dei grandi problemi con le recinzioni e con tutto ciò che priva o limita la libertà di movimento. Forse sono rimasto scioccato dall’esperienza che ho vissuto da piccolo quando andavo a trovare lo zio Franco nella casa di campagna dove aveva tanti animali chiusi in recinti più o meno fatiscenti come lo stadio prima degli interventi. Poi la situazione precipitò con l’aumento dei furti dei polli. Non c’era contadino che non ne subiva e quindi tutti si ingegnavano per arginare il fenomeno attrezzandosi per scoraggiare i ladruncoli. Mio zio che non era un contadino pensò di essere più furbo di chi aveva le scarpe grosse e così collegò la corrente ad alta tensione alla rete del suo grande pollaio. Considerato che lo zio aveva appena il quaranta di piede piazzò vistosi cartelli che avvertivano del pericolo, sicuro così che avrebbe definitivamente risolto il problema. E fu così davvero, i ladri non si avvicinarono più e lo zio Franco si ritrovò un bellissimo allevamento di polli arrosto.