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sabato 27 settembre 2014

Divieto di affissione

Dai Kanchelskis dello stadio fino ai muri di Sant’Ambrogio, che nel nostro caso non è il Patrono di Milano, altrimenti avrei parlato di Muraro, insomma, dallo striscione al volantino, a Firenze apre la prima rassegna itinerante nella quale si approfondiranno tutti gli aspetti che portarono alla regolamentazione del divieto di affissione. Il prossimo anno, al suo interno, ci sarà anche uno speciale focus sul tema delle nuove offese, a partire da falso nueve fino all’esterno basso che il comitato promotore vorrebbe chiamare diversamente alto. Ma questo è già futuro, atteniamoci invece alla crisi di gol della Fiorentina, guardiamo all’attualità asfittica e a Bucchioni che intanto diventa main sponsor di questa prima edizione, inserendo sul logo della manifestazione la faccia di Di Francesco su sfondo Viola. Nel frattempo le cellule impazzite dell’affissione abusiva colpiscono contemporaneamente, due volte in due punti diversi della città, per sparigliare le carte, per confondere come fa Montella con Cuadrado quando lo inverte di posizione. Allo stadio appare un messaggio dal sapore amaro come quello che ci rimane in bocca dopo aver letto le parole di Diego Della Valle che forse considera lavorare il moto perpetuo che l’amico Luca Cordero di Montezemolo è costretto a sostenere da una vita per sistemarsi il ciuffo. Renzi è indifendibile, ma questa superiorità verso la politica sa tanto di regolamento di conti per la mancata liberalizzazione delle linee ferroviarie. Dicevamo del messaggio apparso allo stadio, amaro ma smencio, sgonfio, spento, smunto. Cassetti, sogni, tutta roba da Liala o comunque con qualcosa che ha a che fare con la su’ mamma maiala. In Sant’Ambrogio  irrompe invece il sarcasmo abusivo sotto forma di volantini che annunciano uno spettacolo di musica e teatro in piazza, con le foto di Olindo Romano e Rosa Bazzi, la coppia condannata per la strage di Erba, e un suggerimento in calce contro i residenti del quartiere che protestano contro la movida: "Se hai problemi di schiamazzi chiama Olindo e Rosa Bazzi". Due facce della stessa medaglia, infatti non si può affiggere niente senza regolare autorizzazione, e il discrimine non sono i contenuti ma il fatto di affiggerli senza permesso certi contenuti, perché il reato viene perpetrato utilizzando messaggi sgassati come quelli di Campo di Marte, oppure infarcendo di cattivo gusto e spiritaccio toscano quelli di Sant’Ambrogio. In questo caso c’è addirittura una pericolosa escalation che fa seguito alla scritta apparsa lo scorso aprile su un muro di via de'Macci "Dormirete da morti" contro il comitato "Ma noi quando si dorme?" organizzato dagli abitanti dello stesso quartiere. L'annuncio è per una festa che si doveva tenere l’altra sera in Largo Annigoni (o a Villa Panico in caso di pioggia). "Uno spettacolo musico teatrale - si legge sul volantino - rap, beats, effetti vocali, mixage dal vivo". Una sperequazione colossale tra le due forme di protesta abusiva, la forza espressiva di Sant’Ambrogio seppellisce quella anoressica di Campo Marte che si dice sia stata commissionata a Federico Moccia da quelli del Salviatino che hanno più soldi. Il mio personale striscione di ieri sarebbe stato “Viva Babacar e Bernardeschi. No ai Pandev e ai Rolando Bianchi”. L’idea del presidente della manifestazione è quella di rendere invece il più uniforme possibile i contenuti  di questa speciale espressione di protesta facendo raccontare a quelli di Sant’Ambrogio anche il disagio dei tifosi Viola contro i Della Valle. Per renderlo più accattivante. E così sempre in riferimento a Olindo Romano e Rosa Bazzi che lo parcheggiavano gelosamente nel cortile di Erba, è venuto fuori uno sprezzante messaggio che tradisce la solita vena polemica tipica fiorentina “Meglio il nostro camper che il vostro Compper”.