Nel calcio è il risultato quello che conta, e anche per questo si parla tanto dei vivai ma poi sarà sempre molto difficile vedere i giovani talenti che vengono da là. Almeno dove l’ambizione fa capolino e la pazienza non è la virtù dei forti. Il risultato si sa influenza il giudizio come il bell’aspetto durante un colloquio, in una società dove l’immagine conta come il risultato. Anche se a Firenze ci sono derive su entrambe le sponde dell’Arno, avamposti cioè dove si sarebbe trovato da ridire anche su un 5 a 4 come quello del Milan perché vincere va bene ma prendere 4 gol ma dove vuoi andare! A Firenze dove Montella non ama i giovani e finisce la partita con Bernardeschi e Babacar. La scelta della società di puntare su Montella è stata una scelta corretta, è stata individuata una figura emergente, con idee nuove e grandi margini di crescita, un pacchetto che fa ancora uno stipendio chiuso nel recinto della nostra dimensione. Una scelta che è bene ribadirlo fino ad oggi ha pagato ampiamente checché se ne dica nei giorni di sconforto e non di vittoria. E quando si mette in discussione la figura dell’allenatore, chiunque esso sia, quando cioè viene individuato lui come il colpevole perché si dice non all’altezza, che è sostanzialmente diverso da dire di aver sbagliato un cambio, poi bisogna anche sostituirlo. Ma cosa c’è dopo Montella? Perché non basta desiderare di mandarlo via, bisogna anche e soprattutto che venga uno migliore di lui. Visto che ancora non ha maturato usucapione dell’area tecnica, vorrei aprire lo scenario sui possibili sostituti. Certo, che passando al concreto del ventaglio dei papabili sul mercato ci si renda conto che forse alla fine non è un’’operazione priva di qualche rischio. Non sarà un argomento originale ma tant’è, non a caso c’è Tavecchio a capo della baracca e Lotito indossa la felpa della Nazionale anche per il battesimo del nipotino. Creare perturbazioni intorno al nome di Montella non porterà serenità ma ci riporta alla mente figure come il vulcanico Costantino Rozzi, un maestro del genere al quale si sono ispirati i vari Zamparini e Preziosi. Dobbiamo essere uomini come loro, e se lo siamo fino in fondo dobbiamo snocciolare la rosa dei nostri preferiti. Io lo faccio con umiltà, indossando i panni della forza di pace e lanciando la mia classifica come deterrente a sanguinose sostituzioni. Al primo posto sparo subito il mio messaggio di tregua più efficace e dico Gigi Maifredi, poi gli altri bene o male tutti sullo stesso piano delle normali attività diplomatiche. Quindi; Luca Sardella, Aleandro Baldi, Sandro Bondi, Gianluca Grignani e il Masala.