Sono in difficoltà e non penso di essere nemmeno il solo, ero preparato a gestire problematiche di tipo diverso, quelle più strettamente legate al passare inesorabile del tempo, come controllare la prostata almeno una volta l’anno e gestire con nonchalance il bisogno di allontanare le etichette in modo da poterle mettere a fuoco. Gli occhiali invecchiano e sono una confessione che ancora non voglio rilasciare. Non sono un pentito, ma occhiali o meno sono in difficoltà soprattutto a leggere le partite di calcio, ogni giorno di più, e dicevo di non essere solo perché come me vedo gente annaspare dietro a 4 3 3 che si trasformano in 3 5 2 con la stessa facilità di un politico a cambiare giubba, mentre la statura non è più un riferimento preciso come lo era un tempo, ne quella morale per i politici, oggi un esterno alto deve essere in grado di diventare anche basso. Detti del tipo “altezza mezza bellezza” non sono più applicabili al calcio moderno, perché la bravura sta proprio nel saper ripiegare e quindi abbassarsi. Un nano ha lo stesso appeal di uno spilungone, e se capace di buttare il cuore oltre l’ostacolo non sarà più quello cantato da De André che il cuore ce l’aveva invece troppo vicino alla bandierina del calcio d’angolo. Il terzino non fa più solo quello per cui nasce, deve saper spingere fino sulla linea di fondo, l’ala invece deve rincorrere a ritroso fino alla propria area. Se solo si mettessero d’accordo e ognuno a casa sua, correrebbero parecchio meno. C’è gente che per seguire la linea della difesa, le distanze tra i reparti, il cambio di modulo in corsa, l’inversione schizofrenica di fascia in modo che un sinistro giochi a destra e viceversa, alla fine non segue più la partita. Uno si aspetta il bomber e si ritrova un Giuda, o meglio, un falso nove che toglie punti di riferimento alla difesa ma anche a chi cerca di capirci qualcosa come me. La grafica poi non aiuta, perché una volta ti mostrano la formazione in verticale facendo vedere il portiere nella parte bassa del monitor, la volta dopo in quella alta, poi orizzontale, e prima che hai capito il verso giusto hanno tolto la slide. Il punteggio e il tempo trascorso sono ormai relegati in alto a sinistra, in finestre sempre più piccole come quelle delle case popolari in San Frediano. Illeggibili. Alla fine non sai chi è sceso in campo e a che minuto siamo, non c’è nemmeno lo spazio per stendere un lenzuolo da quelle finestre, e in più gli allenatori continuano a rimescolare le carte. Problemi che mi porto anche fuori dal campo, proprio come chi si porta il lavoro a casa. Volevo andare in vacanza a Vieste, digito su Google e mi esce fuori un giocatore del Napoli che tra l’altro è sposato con la sorella di Hamsik. Ieri sera ho dovuto parcheggiare sulle strisce blu, ho cercato la macchinetta per fare il biglietto, va bene che era buio e che mi ostino a non arrendermi a strumenti capaci di migliorare la messa a fuoco, e che solo dopo un quarto d’ora l’ho finalmente trovata sul muro vicino alla farmacia, ma non ci si capisce più una sega davvero, o forse era semplicemente guasta, perché ho continuato a mettere monetine su monetine, e invece dello scontrino sono uscite solo scatole di preservativi.