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lunedì 10 giugno 2013

La maglia e la voglia

L’intervista a Jovetic oltre che a cercare di forzare la mano ci dice soprattutto che il mondo è proprio cambiato, e a questo proposito la Bice che è sempre sul pezzo ci fa subito uno schizzo, una sintesi gra-fica, e nello specifico lo fa denunciando trenta anni di attività di disboscamento che riguarda bene o male tutte le principali foreste del pianeta, anche parti del pianeta più intime dove fortunatamente lo schizzo trova sempre rifugio, la Bice con questo vuole però anche sottolineare che nel calcio la parte boschiva che più è cambiata è quella sulla testa, zona sempre più capace di schizzare e meno di pensare, di produrre cioè comportamenti a spasso col tempo. Anche il mondo del calcio è cambiato quindi, e non poteva essere che così, non solo per le creste, per i naturalizzati in Nazionale, per i bresciani di colore che fanno sempre più colore, e per l’estinzione del libero e dei terzini, è cambiato soprattutto dopo la sentenza Bosman che ha messo nell’angolo le società e dato grandissimo potere ai procuratori. L’intervista di JoJo contiene tutta questa arroganza, diciamo pure un triplo concentrato, di chi nel calcio di oggi può assicurarsi contratti importanti che intanto sono l’assicurazione nel caso d’infortuni o di rendimento scarso, ma che però non valgono più niente se c’è qualcun’altro che ti offre di più. Quello che non è cambiato evidentemente è un certo modo di agire scorretto come quello della Juve che si accorda con un giocatore sotto contratto appunto, e come quello della Lega che non interviene sanzionando chi non rispetta le regole. Certo, il ritornello è sempre lo stesso, e su quello si punta per far saltare i contratti in essere, non conviene tenere i giocatori scontenti, non conviene fare entrare i mal di pancia dentro allo spogliatoio, e tutti i metodi sono buoni quindi, i ricatti soprattutto da parte di chi ha anche altre procure e magari non ti agevola un rinnovo di contratto in scadenza, o società che ti ostacolano nel mercato con operazioni di disturbo. Insomma un quadro che a differenza dello schizzo della Bice sembra meno gradevole, e che i Della Valle per fortuna non sembrano però  voler appendere alla parete del loro modo di fare calcio e impresa. No ai ricatti, no alle forzature e no alle scorrettezze, sembra che la parola d’ordine sia intransigenza su questi punti, e a noi basta, perché è già una bella garanzia a protezione di certi valori, uno scudo all’arroganza di chi è abituato alle maniere forti e sporche. Non importa se Jovetic se ne andrà, anzi, probabilmente grazie alla sua cessione la Fiorentina sarà ancora più forte, perché a differenza di Montolivo lui almeno ha rinnovato, ma se ne vada però nel rispetto delle regole e delle promesse, del resto i giocatori passano e la maglia rimane, passano come passerà anche questa moda della passera, mentre la voglia per la passera come la maglia rimane.