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giovedì 6 giugno 2013

Biblioteche imbottite

Ci sono cose della stagione passata che rimangono ancora vive nella mente, brucia nelle mele e duole tra il costato, la coltellata alla schiena di Pizarro e l’inculata di Bergonzi, rigori dell’inverno del cacio, mentre del vecchio ciclo rimangono assorbenti alcolici, qualche relitto come Vargas insomma, diciamo pure qualche bel gonzo, eredità pignorate, delusioni diverse ma comunque ferite ancora aperte, magari quelle inferte dal nano cileno si possono ancora suturare con qualche adeguamento di contratto, o forse ha ragione De Andrè quando dice che Pizarro ha il cuore troppo vicino al buco del culo, certo è che la carcassa del peruviano va invece rimossa al più presto prima che deturpi di nuovo le rive dell’ Arno. Prima che l’agente di Gomez sbarchi in Italia e si ritrovi il relitto a ostruire la navigazione di una trattativa che porterebbe la Fiorentina nel porto dove i sogni del terzo scudetto sono al riparo, e prima che Ilicic trovi nella bellezza del gioco Viola non solo quel meraviglioso sbocco della manovra che fa gonfiare il sacco, ma anche lo sgradevole eccesso di gradazione saccaromterica che non fa bene ai sogni tricolori e che lascia tracce di vomito nello spogliatoio  Ai margini del cantiere per il terzo scudetto ci sono ancora storie di parentele tristi, tra cugini che si ribaltano senza avere la patente e zii che hanno evidentemente la patente del cretino, ci sono trattative importanti da portare a termine, peruviani da smaltire, cileni che lo potrebbero prendere negli ani di tutta la famiglia, e per questo trascorrere gli ultimi ani della carriera in una tribuna all'inglese nuova di pacca. Intanto si è già deciso che Viviano non sarà più il portiere del terzo scudetto, e se lo si è fatto vuol dire che il duo delle meraviglie ha già il nome del prossimo scudettato, e il problema per i giornalai di Firenze adesso è stargli dietro a quei due, capire dove vanno a parare, capire soprattutto chi hanno scelto per parare, in un mondo sconfinato come quello del calciomercato che loro non conoscono all’infuori di Agazzi, del resto son ragazzi e gli altri ivece professionisti. Sono tranquilli i nostri, mentre arrivano Joaquin e Minua, tranquilli anche sul rinnovo di Ljajic, e alla fine Jovetic se ne andrà alla cifra esatta che ci permetterà di andare a vincere il terzo scudetto. Una grande squadra che sarà anche quella di chi tra i tifosi non credeva più perché sapeva, e non solo della pontellizzazione e della cessione a Tutunci, sapeva, dentro di se sapeva, e per risolvere tutto questo sapere si sforzava di raccontarlo anche ad altri in camice bianco, che a loro volta sapevano ma che non potevano rivelare perché segreto professionale. Un sapere che oggi è custodito tra pareti imbottite, come in una biblioteca sedata, dove si muovono lenti e senza fare rumore, praticamente spariti dentro a biblioteche imbottite, ma noi che non sapevamo faremo comunque in modo di farglielo sapere quando vinceremo il terzo scudetto. Lo sapranno glielo promettiamo, lo sapranno tra una terapia e l’altra.